Sabato - Gv 7,40-53
Se ci fosse consentito di trasformare in lenti da una parte l'intelligenza e la ragione umana e dall'altra la fede, potremmo costatare di persona la diversità degli spazi e degli ambiti che l'una e l'altra ci consentirebbero di vedere. Potremmo così confrontare i due diversi orizzonti, quello proprio dell'uomo, davvero angusto, e quello di Dio praticamente infinito, anche se per ora velato dal tempo e da altri condizionamenti umani. Con queste due lenti diverse era guardato Gesù durante la sua vita terrena e ancora oggi così è guardato. Le conclusioni a cui si arriva per le due strade sono quasi sempre diametralmente opposte: o l'autenticità della fede e le verità rivelate o le chiacchiere insulse sulle cose di Dio. Le più pericolose sono sempre quelle che presuntuosamente le si vogliono far scaturire dalla parola di Dio, interpretata con presunzione e miopia. Gesù, o è il figlio del falegname che viene dalla Galilea, o un maestro presuntuoso e scomodo, o al più un profeta, che però deve essere messo comunque in grado di non nuocere, deve essere incarcerato e condannato, oppure egli è il Figlio del Dio vivente, il Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Perfino le guardie, libere da condizionamenti e guidati soltanto dalla loro naturale onestà, non possono fare a meno di ammettere: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!». I farisei però attribuiscono ad un inganno l'ammirazione sincera che essi esprimono. Coloro che non la pensano allo stesso modo, chi non conosce la legge e non l'interpreta come fanno loro, sono definiti «maledetti». Affermano infatti: «Questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Talvolta è più facile far conoscere Cristo ai lontani che correggere gli errori più grossolani dei presuntuosi, di coloro che affermano di credere in lui e si professano religiosi e si ritengono depositari di tutte le verità. Subentra spesso una maledetta superbia e una stupida arroganza a guastare anche i nostri sentimenti migliori: dobbiamo riconoscere, non senza rossore, che il fariseismo e tutt'altro che sopito e trova spazio anche nella chiesa santa di Dio. Monaci Benedettini Silvestrini
Per un confronto personale (Padri Carmelitani)
• Quali sono oggi le diverse opinioni su Gesù che ci sono tra la gente? E nella tua comunità, ci sono diverse opinioni che generano confusione? Quali? Raccontale.
• Le persone accettano la novità solo se va d'accordo con le proprie idee e che appartengono al passato. E tu?
Cristo ha segnato la Storia, ha sconvolto la nostra storia, ha dato risposte al nostro cuore
RispondiEliminaChiara Amirante
“Nessun uomo ha mai parlato così”. Nessuno parla come lui: insegna a voler bene agli altri senza misura. È una voce che non si è mai udita: insegna che i veri beati sono i poveri, che beati sono i non violenti, che sono i miti e non i potenti a possedere la terra. E tuttavia Gesù non è un eroe impossibile, non è un maestro severo che impartisce ordini e precetti irraggiungibili. Gesù è l'uomo dell'amore senza limiti. Per questo lo hanno ucciso.
RispondiEliminaVincenzo Paglia
Il cammino della fede ci porta più lontano di quello della conoscenza filosofica: ci porta al Dio personale e vicino, a Colui che è tutto amore e misericordia, a una certezza che nessuna conoscenza naturale può dare.
RispondiEliminaEdith Stein
Passa, Signore. I miei occhi, le mie mani, la mia bocca sono tuoi. Questa donna così triste di fronte a me: ecco le mie labbra perché tu le sorrida. Questo bambino quasi grigio, tant'è pallido: ecco i miei occhi perché tu lo guardi. Quest'uomo così stanco, così stanco: ecco tutto il mio corpo perché tu gli dia il mio posto, e la mia voce, perché tu gli dica dolcissimamente: " Siediti". Questo ragazzo così fatuo, così sciocco, così duro: prendi il mio cuore per amarlo con esso, più fortemente di quanto non gli sia mai accaduto.
RispondiEliminaMadeleine Delbrêl
I cristiani non cerchino visibilità a ogni costo, non rincorrano la sovraesposizione per evangelizzare, non si servano di strumenti forti di potere ma, custodendo con massima cura, quasi con gelosia, la Parola cristiana, sappiano innanzitutto essere testimoni di quel Gesù che ha raccontato Dio agli uomini con la sua vita umana.
RispondiEliminaEnzo Bianchi
Non cercare di non soffrire né di soffrire di meno, ma di non essere sconvolto dalla sofferenza. La suprema grandezza del cristianesimo viene dal fatto che esso non cerca un rimedio soprannaturale contro la sofferenza, ma un uso soprannaturale della sofferenza.
RispondiEliminaSimone Weil
Chi non fa tutto per piacere a Dio, chi non segue Gesù assumendone i criteri di valutazione, chi s'indugia su strade d'interessi egoistici è morto.
RispondiEliminaCharles de Foucauld