Mercoledì - Gv 5,17-30
Gesù, secondo i Giudei, non solo viola la legge del Sabato, ma addirittura si proclama Figlio di Dio, il che risuona alle loro orecchie come una gravissima bestemmia. Egli, però precisa che sta adempiendo una missione voluta dal Padre celeste, sta rivelando al mondo la sua natura e la natura stessa di Dio. Sta proclamando la sua infinita misericordia verso l'umanità intera. L'amore infinito però non è disgiunto dal giudizio derivante dalla manifestazione visibile delle opere, che tutte mirano all'accettazione nella fede e alla conversione. Il rifiuto dinanzi all'evidenza e gravemente peccaminoso ed imperdonabile. Egli è la vita vera, la luce che illumina ogni uomo, è venuto fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto, anzi proprio i Giudei si sono fatti protagonisti di una aperta contestazione, che presto si tramuterà in persecuzione e trama di morte. Dare la vita è la parte essenziale della missione di Cristo. risuscitare i morti è il compito affidatogli dal Padre. Tutti i segni che egli va operando mirano a suscitare la fede nel Figlio di Dio, padrone dalla vita e fonte di una vita nuova. È l'attesa dell'umanità inferma, di tutti coloro che sono precipitati negli inferi del male del peccato ed attendono una voce liberatrice. Il Figlio dell'uomo dovrà calarsi anch'egli in un sepolcro, dovrà sperimentare la morte per poi come trionfatore sulla morte sul peccato, risorto, scendere negli inferi a richiamare alla vita tutti coloro che giacciono nelle tenebre e nell'ombra della morte. Questa è «l'ora» segnata da Dio per il suo Figlio prediletto, ma è anche l'ora della risurrezione, il momento incessante della storia di uscire dalle fauci del male e dal buio dei sepolcri. Quella voce e quell'invito risuona ormai incessante nella storia dell'umanità, ci sorge perciò il dubbio che ancora una volta si sia spenta la fede e la fiducia nel nostro mondo e allora abbiamo da celebrare solo lutti e morti, violenze e guerre per moltiplicare i sepolcri e rendere incessante il lutto e il lamento, ma la Pasqua è ormai vicina, non possiamo spegnere la speranza. Monaci Benedettini Silvestrini.
Per un confronto personale. Padri Carmelitani
• Come ti immagini il rapporto tra Gesù ed il Padre?
• Come vivi la fede nella risurrezione?
Ognuno di noi è tenuto da Dio tra le mani come qualcosa di prezioso e fragile, che esiste solo perché egli vi infonde continuamente la vita. E così Dio dice a ciascuno: 'Io ti amo. Tu sei prezioso nella tua fragilità e vulnerabilità. La tua vita è un dono. Io te la infondo e ti considero prezioso.
RispondiEliminaDesmond Tutu
La tempesta, che ora fa tanta paura, sarà dissipata e il caos presente sarà vinto, perché lo spirito della carità vince tutto, e, al di sopra delle nubi ammassate dalle mani di uomini, comparirà la mano, di Dio, e Cristo riprenderà tutto il suo splendore e il suo dolce impero.
RispondiEliminaS. Luigi Orione
Nella maggioranza dei quartieri dove si trovano i Punti Cuore( case di accoglienza), i padri sono i grandi assenti, ma questo non toglie che, anche se i bambini non sanno tanto in che cosa potrebbe consistere la relazione con qualcuno che chiameranno "papà", essi hanno nel fondo del loro cuore una sete immensa di vivere la figliolanza. Questa constatazione, che si applica particolarmente ai bambini orfani di padre, agli abbandonati, conosce un'estensione molto più ampia, anzi universale: nel cuore di ogni essere umano – che sia giovane o vecchio – dimora un desiderio ardente: quello di conoscere il volto di un Padre che colmerà tutte le sue aspirazioni e tutta la sua sete, e più ancora quella di dimorare nel suo Cuore e di chiamarlo: "Papà!".
RispondiEliminaun operatore sociale
Con la sua misteriosa divinità Dio è Padre. Ma la sua tenerezza per noi lo fa diventare madre.
RispondiEliminaClemente Alessandrino
Vivi in pace, allontanando da te le preoccupazioni, senza darti pensiero di ciò che accade. Egli è un Dio di misericordia! Servirai così a Dio come a Lui piace e ti riposerai in Lui. Può forse dimenticarsi della sua creatura?
RispondiEliminaSan Giovanni della Croce
La massima perfezione per Gesù è stato nel fare in ogni istante la volontà di Dio: la massima perfezione infatti non consiste in questa o in quell'opera esterna, ma consiste nella profezia dell'amore.
RispondiEliminaCharles de Foucauld
Sforzati di piacere al Signore attendendolo sempre dentro di te, cercandolo con i tuoi pensieri [...] Quanto più unifichi il tuo cuore per la ricerca di Lui, tanto più Egli è costretto dalla sua compassione e dalla sua bontà a venire a te e a riposare in te.
RispondiEliminaPseudo-Macario (Eremo San Biagio)