Lunedì - Lc 6,36-38
Misericordiosi come il Padre.Nella grande veglia pasquale del Sabato santo il diacono o lo stesso celebrante, nel preconio, canterà: “O felice colpa, che meritò di avere un tanto nobile e grande redentore!”. In queste parole troviamo la sintesi della nostra storia. Ci ricordano la nostra colpa, quella originale e quelle successive, con cui ci siamo allontanati da Dio. Ci ricordano soprattutto il suo intervento misericordioso, che culmina con la venuta di Cristo e la sua immolazione sulla croce per tutti noi. La misericordia è un dono gratuito, immeritato, che sgorga soltanto ed unicamente dall’amore infinito del Signore, un amore che non si arresta dinanzi al peccato, anzi, assume una intensità inattesa e insperata, proprio quando l’amore è offeso e ripudiato. Senza l’esperienza del peccato non avremmo mai potuto scoprire a fondo e tanto meno sperimentare, l’amore che perdona gratuitamente. Per questo, rasentando l’assurdo, osiamo dire «felice colpa!». Sulla scia di questa esperienza e di questa memoria, oggi ci sentiamo ripetere da Gesù: «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro». Non possiamo impunemente essere fruitori di perdono da parte di Dio e poi negarlo ai nostri fratelli. Suscita sdegno in noi il comportamento di quel servo, di cui parla il vangelo, a cui viene condonato un grosso debito e che poi afferra per il collo un suo conservo, che gli doveva solo pochi spiccioli. Noi rischiamo lo stesso comportamento quando, perdonati da Dio per i nostri debiti, non li rimettiamo ai nostri debitori. Gesù ci mette in guardia dai pericoli che insorgono spontaneamente in noi come pretesti per negare il perdono al nostro prossimo: sono il giudizio e la condanna. Mettiamo in atto soltanto la nostra povera logica e trasformiamo il perdono cristiano in codice penale. A quel punto la misura dell’amore diventa minuscola e volontariamente ci priviamo della misericordia divina: «Perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio». La grettezza dello spirito è capace di distruggere l’amore. Monaci Benedettini Silvestrini
Misericordiosi come il Padre.Nella grande veglia pasquale del Sabato santo il diacono o lo stesso celebrante, nel preconio, canterà: “O felice colpa, che meritò di avere un tanto nobile e grande redentore!”. In queste parole troviamo la sintesi della nostra storia. Ci ricordano la nostra colpa, quella originale e quelle successive, con cui ci siamo allontanati da Dio. Ci ricordano soprattutto il suo intervento misericordioso, che culmina con la venuta di Cristo e la sua immolazione sulla croce per tutti noi. La misericordia è un dono gratuito, immeritato, che sgorga soltanto ed unicamente dall’amore infinito del Signore, un amore che non si arresta dinanzi al peccato, anzi, assume una intensità inattesa e insperata, proprio quando l’amore è offeso e ripudiato. Senza l’esperienza del peccato non avremmo mai potuto scoprire a fondo e tanto meno sperimentare, l’amore che perdona gratuitamente. Per questo, rasentando l’assurdo, osiamo dire «felice colpa!». Sulla scia di questa esperienza e di questa memoria, oggi ci sentiamo ripetere da Gesù: «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro». Non possiamo impunemente essere fruitori di perdono da parte di Dio e poi negarlo ai nostri fratelli. Suscita sdegno in noi il comportamento di quel servo, di cui parla il vangelo, a cui viene condonato un grosso debito e che poi afferra per il collo un suo conservo, che gli doveva solo pochi spiccioli. Noi rischiamo lo stesso comportamento quando, perdonati da Dio per i nostri debiti, non li rimettiamo ai nostri debitori. Gesù ci mette in guardia dai pericoli che insorgono spontaneamente in noi come pretesti per negare il perdono al nostro prossimo: sono il giudizio e la condanna. Mettiamo in atto soltanto la nostra povera logica e trasformiamo il perdono cristiano in codice penale. A quel punto la misura dell’amore diventa minuscola e volontariamente ci priviamo della misericordia divina: «Perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio». La grettezza dello spirito è capace di distruggere l’amore. Monaci Benedettini Silvestrini
Per un confronto personale (Padre Carmelitani)
• La Quaresima è un tempo di conversione. Qual'è la conversione che il vangelo di oggi mi chiede?
• Sei stato già misericordioso come il Padre celeste lo è?
Chi perdona suo fratello, libera se medesimo da ogni accusa, prima ancora che suo fratello, senza che gli costi alcun sacrificio. Chi giudica le colpe degli altri con moderazione e con indulgenza, accumula in tal modo per se stesso un grande tesoro di misericordia.
RispondiEliminaGiovanni Crisostomo
Ho trovato Dio il giorno in cui ho perduto di vista me stessa.
RispondiEliminaS. Teresa d'Avila
Erba 2006. Carlo Castagna, padre, marito, nonno delle vittime della strage, che l'ha privato degli affetti più cari, risponde a un'intervista: "Perdonare? Ma certo che bisogna perdonare! Come si fa a non perdonare? Scherziamo!?! Se non si perdona è finita per tutti! Dove si va a finire in questo mondo? Si torna ai tempi della giungla e alla legge della foresta. Non resta più niente di buono in questo mondo per cui val la pena andare avanti!" Un sacerdote commenta: " Ho capito immediatamente che quelle parole avevano a che fare con Dio e la sua Parola di sempre, con Gesù e la sua forza soprannaturale. Mi è venuto spontaneo dire: Io avrei saputo vivere così il Vangelo di Gesù?".
RispondiEliminaA portarlo nel mondo, questo amore misericordioso, sono coloro che si sentono piccoli, poveri, peccatori e non fanno affidamento nei propri meriti o nei propri mezzi, ma si abbandonano in maniera incondizionata alla volontà di Dio, Lui, infatti, si incontra con l'uomo nella verità della sua debolezza, non nell'orgoglio della sua autosufficienza.
RispondiEliminaMadre Speranza
Cos'è la misericordia? Null'altro si potrebbe dire, che "una miseria raccolta nel cuore". Quando la miseria altrui tocca e colpisce il tuo cuore, quella è misericordia.
RispondiEliminaDavid Maria Turoldo
Che cos'è un cuore misericordioso? E' un cuore che brucia per l'intera creazione; per gli uomini, per gli animali, e demoni e ogni creatura.
RispondiEliminaIsacco di Ninive
Dio è amore folle ("manikòs èros") per l'uomo.
RispondiEliminaCabasilas
Come uno che vorrebbe mietere avendo seminato nel mare, è colui che prega tenendo chiuso il cuore alla misericordia.
RispondiEliminaIsacco di Ninive