.

.

La Vera Vite

Spirito Santo

Spirito Santo
vieni...

Corpus Domini

Corpus Domini

Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

mercoledì 24 agosto 2011

Mercoledì della XXI settimana del Tempo Ordinario - S. Bartolomeo

 Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». Gv 1,45-51

/

Nella festa dell’apostolo San Bartolomeo, il racconto evangelico ci narra la sua vocazione. Egli, infatti, è identificato con Natanaele, l’«israelita in cui non c’è falsità» elogiato da Gesù.
Di caratteristico in questa storia vocazionale c’è la trasmissione da un discepolo all’altro della sequela di Gesù. Filippo ha incontrato Gesù e questa esperienza lo ha totalmente preso, lo ha convinto, lo ha entusiasmato. La gioia dell’incontro con Gesù diventa un impulso interiore a trasmettere, a fare desiderare una partecipazione a tale scoperta. «Vieni e vedi»: riconosciamo qui la logica veritativa, cui risponde la fede. È una logica che tiene insieme il conoscere (vedi) e la libertà del soggetto (vieni). Questa è esattamente oppostaa quella empiristica oggi dominante.
Non vedere e poi venire, ma il contrario: venire e quindi vedere!
Nell’esperienza dello stare con Gesù, il discepolo acquista la vera conoscenza di Lui. Il racconto si chiude con l’immagine della mistica scala su cui salgono e scendono gli
angeli. Il Signore chiama per mettere gli uomini in relazione con Dio e per rivelare il suo mistero personale nel quale si compie la condiscendenza di Dio verso gli uomini.
Il centro e il senso di questa relazione dell’uomo con Dio è Gesù.

dal Giornale "A sua Immagine"

Nessun commento:

Posta un commento