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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

lunedì 29 agosto 2011

Lunedì della XXII Settimana del Tempo Ordinario - Martirio di San Giovanni Battista

Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista.

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. Mc 6,17-29

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Sono molte le passioni umane che sialleano e complottano per la morte di Giovanni. Erodiade, anzitutto, che è la diretta minacciata dalla predicazionedel Battista: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Ella sivede, così, rinfacciato tanto il tradimento del marito quanto l’unione incestuosa col re; ma, soprattutto, il suo potere è messo a rischio, perché Erode ascoltava volentieri Giovanni e aveva verso di lui una paradossale attrazione. C’è poi la giovane figlia di Erodiade: ella non ha nome, perché tutta definita dalla complicità con la madre e da quel potere che lo affascina e che vuole sedurre con la sua danza lasciva. Danzare durante un banchetto era tipico delle prostitute.
Infine c’è Erode, tirato verso ogni parte da queste due donne, ma certamente non loro vittima. «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò», egli dice. Si attribuisce, perciò, la possibilità di esaudire qualsiasi richiesta, al di là di ogni criterio etico: il potere gli ha
tolto il senso della misura. Tutti e tre questi poteri si alleano ed è così che Giovanni Battista muore, come Gesù, vittima delle umane passioni. Precursore del Salvatore, nella vita e nella morte.

da Giornale "A Sua Immagine"

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