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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

lunedì 22 agosto 2011

Lunedì della XXI Settimana del Tempo Ordinario - Beata Vergine Maria Regina

Guai a voi, guide cieche.

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso». Mt 23,13-22

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Nel racconto dell’Annunciazione Maria ci appare anzitutto come la povera del Signore. Siamo colpiti dal contrasto fra la solennità dell’invio di un messaggero di Dio e l’oscurità dello sfondo dato da una contrada periferica della Galilea. Si esalta così l’iniziativa della grazia di Dio che irrompe nella vita di una creatura e trasforma in ricchezza la sua povertà. Si giustifica, così, il primo motivo del Magnificat:
«Ha guardato l’umiltà della suaserva» (Lc 1,47).
La condizione verginale della fanciulla di Nazaret è allara dice di questa umiltà e manifesta la sua attitudine in tutto accogliente di fronte a Dio. Ella è chiamata ad essere la Madre vergine del Re Messia. Il Bambino che nascerà dalla Vergine è generato dall’Alto per opera dello Spirito Santo ed è, perciò, Figlio di Dio. Su tale sfondo la Vergine appare come l’eccelsa Madre del Re Signore, (Gebîrah), della stirpe di Davide secondo la carne, costituito glorioso Figlio di Dio con potenza nella sua risurrezione (cfr Rm 1,3-4). La Pasqua del Signore giustifica anche la dignità regale della Madre del Signore.
«Poiché la vergine Maria fu esaltata ad essere la Madre del Re dei re, con giusta ragione la chiesa l'onora col titolo di Regina» (Sant’Alfonso).

 
dal Giornale "A Sua Immagine"
   

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