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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

martedì 2 agosto 2011

Martedì della XVIII Settimana del Tempo Ordinario

Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata.
In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

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«Ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo». La questione riguarda prescrizioni razionali giudaiche relative alla purità rituale. Si tratta, in definitiva di un giudizio religioso su alcune pratiche e alcuni cibi basato sul fatto che ciò che per varie ragioni non è degno dell’uomo è pure indegno di dio. Ancora oggi nella tradizione ebraica l’aggettivo kosher  o kasher indica un cibo commestibile perché conforme alla regola religiosa. Gesù spiega che la vera sorgente di impurità per l’uomo non è ciò che egli introduce nella bocca (il cibo), ma piuttosto le sue parole quando esprimono sentimenti, giudizi e propositi cattivi. In Marco 7,21-23 l’affermazione è ancora più esplicita: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». È una sorta di «decalogo etico», giacché contiene un elenco di dodici tra vizi e azioni cattive, specialmente a danno dell’uomo. Poiché il cuore è inteso come il luogo delle scelte e delle esperienze più profonde, è proprio il cuore che dev’essere purificato   ed è anzitutto nel cuore che dev’esserci conformità con la volontà di Dio.
dal Giornale "A sua Immagine"

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