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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

martedì 16 agosto 2011

Martedì della XX settimana del Tempo Ordinario

 È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

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«Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli». La questione è stata posta sin dal principio. Il problema reale, tuttavia, non è quale sia il destino di chi è ricco, ma piuttosto quale pericolo significhi per l’uomo la ricchezza in ordine alla salvezza. Il detto proverbiale sul cammello e l’ago esprime la serietà del problema. I discepoli si sentono anche loro a rischio: «Allora, chi può esseresalvato?».
L’idea è che avendo a disposizione le ricchezze è possibile risolvere molti nodi della vita: cosa non si può fare col denaro? Non dice, forse, la Legge che i beni terreni sono un segno della benedizione del Signore (confronta il libro delDeuteronomio 28,1-14)? Ed allora cosa ne sarà dei poveri? La risposta di Gesù non condanna le ricchezze, ma dice chiaramente due cose. Anzitutto che il ricco non si salva perla sua ricchezza; in secondo luogo che la ricchezza diventa facilmente un gradino per la chiusura del cuore (confronta la 1ª lettera a Timoteo 6,17: «A quelli che sono ricchi in questo mondo ordina di non essere orgogliosi, di non porre la speranza nell’instabilità delle ricchezze, ma inDio»). Il modo per entrare nella salvezza non sta nell’avere, ma nel distaccarse ne per donare e perseguire Gesù.
 
dal Giornale: a "A Sua Immagine"

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