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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

venerdì 25 giugno 2010

Riflessioni....Risonanze....Scorriamo la XII Settimana del Tempo Ordinario

Venerdì - Mt 8,1-4
Tutte le malattie, sia fisiche che spirituali, umiliano l'uomo, ne limitano le potenzialità e lo pongono in una situazione di bisogno urgente di un adeguato ed efficace soccorso. Alcune di esse creano ulteriore imbarazzo perché deturpano evidentemente l'immagine dell'uomo, ne sfigurano le sembianze, rendendolo sgradevole alla vista degli altri. Diventa più drammatica la situazione quando alla malattia viene annessa una idea di impurità e vi scorge il pericolo del contagio. Per questo i lebbrosi venivano emarginati dal società e rilegati in luoghi solitari ed inospitali, spesso in caverne. Oggi vediamo uno di loro uscire audacemente allo scoperto perché egli vuole incontrare Gesù. Ha una fervente preghiera da rivolgergli: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Se vuoi, tu puoi: ecco come egli fa emergere la sua splendida fede adorna di grande umiltà. Si affida a Cristo e si rimette alla sua volontà. Lo steso Gesù nella sua agonia dirà: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». Anche Gesù stava dicendo a Dio «se vuoi!». Anche quando egli è diventato maestro di preghiera ci ha insegnato a dire: «Sia fatta la tua volontà». Sappiamo però, forse anche per personale esperienza, che fede e umiltà smuovono sempre il cuore di Cristo verso chi così impetra il suo intervento. Egli infatti «Lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato. E subito la lebbra scomparve». È bello e consolante per noi vedere Gesù che tocca, senza schifarsi, le nostre più umilianti miserie: egli vuole stabilire una comunione piena con la nostra umanità, sembra voglia prendere contatto diretto con le nostre piaghe nella consapevolezza che dovrà poi assumerle tutte su di se per sanarci definitivamente. Prima di dirci «questo è il mio corpo, questo è il mio sangue» vuole scrutare e stabilire già una comunione con il nostro corpo, malato e sofferente, come sarà il suo nella crudelissima passione. Il toccare e il parlare formeranno i tratti essenziali delle nostre eucaristie; siamo chiamati a ripetere i suoi gesti e le sue parole con lo stesso intendo di guarire e di salvare. Il Signore ribadisce che non ci è lecito escludere la mediazione umana e sacerdotale per conseguire le nostre interiori purificazioni: il lebbroso è già guarito, ma Gesù gli ordina: «Và a mostrarti al sacerdote». Un monito preciso ed inequivocabile per tutti coloro che pretendono e scelgono di andare direttamente a Dio scavalcando i suoi ministri. M.B.S.

Per un confronto personale:
• In nome della Legge di Dio, i lebbrosi erano esclusi e non potevano vivere con gli altri. Nella nostra chiesa ci sono costumi e norme non scritti che, fino ad oggi, emarginano le persone e le escludono dalla convivenza e dalla comunione. Tu conosci persone così? Qual è la tua opinione al riguardo?
• Gesù ebbe il coraggio di toccare il lebbroso. Tu avresti questo coraggio? P.C.

8 commenti:

  1. Ogni pietra aggiunta al muro dell'Apartheid, ogni colpo di ascia dato sotto la moschea di Al-Aqsa e ogni casa distrutta da Israele aumenterà l'intensità della resistenza e del rancore. Invece ogni cooperazione con i palestinesi darà ad Israele la speranza di un futuro, dominato dalla serenità e dalla pace.
    Father Manuel Musallam

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  2. Poiché l'anima non ha nulla da sé, tutto ciò che ha lo ha da Dio. Restando nel suo ordine, essa vive solo per la presenza di Dio nello spirito e nella coscienza; così si raccoglie nel suo più profondo. Ma l'innalzarsi per albagia è per essa un uscire all'esterno, per non dire uno svuotarsi, un progressivo diminuire. L'uscire all'esterno, che altro è, se non rinunciare alla propria interiorità, cioè allontanarsi da Dio, non in senso locale, ma in senso spirituale?
    S. Agostino

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  3. Che incanto, Signore! Che le tue creature che hai creato con le tue mani, gli uccelli e il vento, trasportino da pianta in pianta da albero ad albero i semi di amore e pace.
    Hèlder Camara

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  4. Accogliamo il Signore Iddio, il solo autentico medico che sia in grado di guarire le anime nostre, dopo aver tanto sofferto per noi!
    Pseudo Macario

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  5. È curioso vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto hanno le maniere semplici e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore.
    G. Leopardi

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  6. L'unica brama di chi vuol darsi all'orazione dev'essere di fare il possibile per risolversi e meglio disporsi a conformare la propria volontà a quella di Dio.
    S. Teresa di Gesù

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  7. Sforzatevi in tutti modi di applicarvi assiduamente e costantemente alla lettura della Bibbia, finché questa meditazione continua impregni la vostra anima, e la plasmi, per così dire, a sua immagine
    Giovanni Cassiano

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  8. Ricordati, Signore, della tua Chiesa pellegrina quaggiù: fa' che non siamo trascinati via dai flutti del secolo che passa, mentre siamo seduti sulle rive dei corsi d'acqua, e non perdiamo mai il ricordo della Gerusalemme di lassù. Amen.
    Dal breviario mozarabico

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