Il raggiro, la doppiezza, il sotterfugio, l’inganno, la menzogna… sgorgano sempre da un animo inquinato interiormente, da chi ha bisogno di nascondere la verità, di prevaricare sull’altro, di difendersi o difendere qualcun altro in modo maldestro e mendace per le proprie o altrui malefatte. Si può arrivare fino a stravolgere totalmente la verità, minando in radice la giustizia. Sappiamo delle bugie dei bambini, che spesso hanno tutte le caratteristiche di una legittima difesa dalle violenze indebite degli adulti, ma conosciamo anche le bugie dei grandi, quelle che causano gravi danni alle persone. Il ricorso al giuramento è proprio di chi dubita della verità o vuole farla riconoscere come tale anche quando è palese menzogna. Si vuole chiamare Dio a testimone di quanto asseriamo e non è difficile comprendere come si incorra nello spergiuro quando poi non si proclama la verità. È un grave peccato che trova le sue reali dimensioni nell’offesa che si reca a Dio, convocato e nominato invano e inopportunamente e dal danno che si procura con la falsità proclamata. Talvolta siamo chiamati a giurare anche nei tribunali del mondo, che hanno il compito di definire la giustizia in fatti contenziosi, anche lì il nostro dire deve assolutamente essere conformato alla verità che conosciamo, anche se nella stragrande maggioranza dei casi, in quelle circostanze, non si giura più su Dio o sul vangelo. Il cristiano comunque, come ci dice lo stesso Signore non deve giurare affatto “Né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. M.B.S.
Per un confronto personale
• I genitori di Gesù non sempre riuscivano a capire il comportamento del loro figlio e il suo modo di esprimersi, tuttavia gli dettero fiducia. Anche tu sai offrire fiducia agli altri, ai tuoi figli, ai tuoi collaboratori?
• Consideri la tua famiglia una scuola di umanità, la più ricca e la più completa? P.C.
A noi, come a Elisabetta, il nome di Maria richiama luminosi e lieti pensieri, una pietà senza macchia, una purezza angelica, virtù quali mitezza, modestia e pazienza, una persona che brilla solo nella luce del suo Figlio e nell'ineffabile irradiazione dello Spirito di potenza che discese su di lei.
RispondiEliminaCard. Newman
"La Vergine conservava queste cose nel suo cuore”. Tutta la sua vita si può riassumere in queste parole! È dentro il suo cuore che ella è vissuta e in una tale profondità che lo sguardo umano non la può seguire.
RispondiEliminaElisabetta della Trinità
Beati coloro che conoscono con il felice sapore dell'esperienza con quanta dolcezza e in che modo stupendo nella preghiera e nelle meditazione il Signore si degna di far comprendere le Scritture.
RispondiEliminaAnonimo