SACRATISSIMO CUORE DI GESU' (ANNO C)Lc 15,3-7
Tutto ciò che ci appaga o crediamo che ci appaghi, finiamo per amarlo e, quando riteniamo di aver trovato il bene migliore, quello diventa il nostro tesoro, che si annida poi nelle profondità del nostro spirito, ma quante illusioni, quante delusioni! Quanti falsi tesori che si dissolvono in un batter d’occhio e tramutano il momentaneo godimento in amara tristezza. Il Signore conosce bene questa umana eventualità e per questo ci ammonisce a non accumulare falsi tesori sulla terra. «Quae sursun sunt sapite» - ci insegna San Paolo: «cercate (gustate) le cose di lassù», eleviamo cioè il nostro spirito verso i beni che non periscono, che durano oltre il tempo e non riguardano solo il nostro corpo e le vicende che viviamo su questa terra, ma rimangono sempre integri e diventano fonte di felicità eterna. L’uomo d’oggi è spesso prostrato, avvinto e disorientato dai beni di consumo, che sono proposti con la migliore seduzione pubblicitaria come motivi di benessere e di felicità. Occorre saggezza e divina sapienza per sapersi difendere da questi continui assalti. Avere sempre la vera purezza dell’anima, l’occhio dell’anima che ne è lo specchio. O siamo illuminati dallo Spirito e di conseguenza tutto vediamo nella sua luce, o il nostro sguardo diventa tenebroso, cioè sempre orientato verso il buio e il male con tutte le sue brutture.M.B.S.
Come anche il pastore può curare la pecora ammalata di scabbia e proteggerla dai lupi, allo stesso modo Cristo, il vero pastore, con la sua venuta poté guarire e convertire la pecorella smarrita e ammalata, cioè l'uomo, risanandola dalla lebbra del peccato.
RispondiEliminaPseudo-Macario
La parabola della pecora perduta ci suggerisce due aspetti caratteristici dell'amore misericordioso di Dio: si tratta di un amore sollecito e attivo. Dio conosce quel timore benedetto che nasce dall'amore, come lo conoscono tutti coloro che hanno amato veramente nella loro vita: il timore di perdere ciò che si ama...Dio non si accontenta di attendere il peccatore, ma gli va incontro.
RispondiEliminaC. Geffrè
Rallegriamoci per questa pecora, che si era smarrita nella persona di Adamo. E' Cristo che l'ha salvata. La porta sulle spalle, che sono i legni della croce. Qui ho deposto i miei peccati. Sulle spalle del Crocifisso ho trovato riposo.
RispondiEliminaSant'Ambrogio