Lunedì - San Luigi Gonzaga - Mt 7,1-5
La trave e la pagliuzza
Gesù oggi ci ammonisce: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati». Per ergerci a giudici del nostro prossimo dovremmo avere almeno due condizioni che raramente si realizzano in noi: dovremmo essere sgombri da difetti e da peccati, avere cioè uno sguardo limpido e poi essere certi di essere smossi e guidati dalla carità vera. Al quel punto però non si tratterebbe più di giudizio, ma di correzione fraterna. Ci torna alla mente la famosa favola di Fedro e delle due bisacce, una posta dietro le nostre spalle carica dei nostri difetti e l'altra sul davanti con i difetti degli altri. Vuol dire che siamo umanamente propensi a vedere facilmente le manchevolezze altri e restii a vedere le nostre. Pare inoltre che ci piaccia scrutare ilo male degli altri anche per scusare il nostro. Questi potremmo definirli i moti spontanei dell'anima, ma sicuramente non danno spazio alle virtù cristiane. Gesù dice chiaramente: «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui». Se avessimo subito il giudizio di Dio secondo la più perfetta equità, saremmo tutti incappati inevitabilmente in una severa ed irrevocabile condanna. È prevalsa invece la misericordia, il perdono, la redenzione a prezzo del sangue di Cristo. Per questo il Signore non solo ci sollecita a non giudicare alcuno, ma aggiunge: «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro». Non possiamo mai dimenticare che Colui che ha predicato e praticato amore fino al dono della vita, come suprema testimonianza, è stato vittima di un giudizio iniquo e di una condanna assurda. E dopo di Cristo i giudizi e le condanne inique si sono moltiplicate nel mondo, creando una vera schiera di vittime e di condannati innocenti. Così si agisce quando la misura dell'agire umano è la fredda norma scandita dalla ragione e spoglia di misericordia. Capita ancora che proprio coloro che hanno la trave negli occhi vogliano togliere la pagliuzza dall'occhio altrui cadendo nella peggiore ipocrisia. M.B.S.
Per un confronto personale
• Non giudicare l’altro ed eliminare preconcetti: su questo punto qual è la mia esperienza personale?
• Pagliuzza e trave: qual è la trave in me che rende difficile la mia partecipazione alla vita in famiglia e in comunità?
Disprezzare un singolo essere umano è disprezzare la potenza divina che è in noi e quindi far torto non solo a quell'essere ma, con lui, al mondo intero.
RispondiEliminaGandhi
Tu ritieni che gli uomini eccellenti e degni per nobiltà dei costumi siano in minor numero di quanto ritengo io. Molti tuttavia ti sono sconosciuti e di molti che ti sono noti ti è nascosta la dignità morale. [...] Rimuovi quindi dalla mente un tale pregiudizio, anche perché l'aiuto divino […] esercita su tutti gli uomini la propria clemenza molto più largamente di quanto alcuni possono credere.
RispondiEliminaAgostino
I martiri ci hanno insegnato a dire "sì" a Dio senza condizioni. Ci hanno insegnato a dire "no" alle lusinghe, ai compromessi, all'ingiustizia.
RispondiEliminacard. François X. Nguyên Van Thu'n
Non è vostro fratello che voi condannate, ma voi stessi; siete voi che vi preparate un temibile tribunale, davanti al quale dovrete rendere conto rigoroso del vostro comportamento. Come Dio ci perdonerà i nostri peccati nella misura in cui noi avremo perdonato agli altri, così anche ci giudicherà nella misura in cui avremo giudicato gli altri.
RispondiEliminaS.Giovanni Crisostomo
Fra le vie che conducono al perdono dei peccati la più breve è il non giudicare: "Se non giudicate non sarete giudicati". Anche se tu vedessi uno commettere peccati in punto di morte, non devi condannarlo, il giudizio di Dio è ignoto agli uomini
RispondiEliminaSan Giovanni Climaco
La carne propende a rinchiudersi in se stessa; dice: «Dammi, dammi, dammi» e tutto trattiene per sé. Lo Spirito invece dice: «Va'... va'...» in un dono incessante. Egli apre, sfonda, fa esplodere.
RispondiEliminaMadeleine Delbrêl
Se terrai conto massimamente dell'interiorità, non darai molto peso a parole che volano; giacché nei momenti avversi, è prudenza, e non piccola, starsene in silenzio volgendo l'animo a Dio, senza lasciarsi turbare dal giudizio della gente. La tua pace non dimori nella parola degli uomini. Che questi ti abbiano giudicato bene o male, non per ciò sei diverso.
RispondiEliminaDall'Imitazione di Cristo
Fra le vie che conducono al perdono dei peccati la più breve è il non giudicare: "Se non giudicate non sarete giudicati". Anche se tu vedessi uno commettere peccati in punto di morte, non devi condannarlo, il giudizio di Dio è ignoto agli uomini
RispondiEliminaS. Giovanni Climaco
Poemen chiede al Padre Giuseppe: "Dimmi, come posso diventare autentico cristiano?"
RispondiEliminaDice: "Se vuoi trovare pace in qualsiasi luogo tu sia e in qualsiasi circostanza, dì: "Chi sono io?". E non giudicare nessuno".
Giuseppe di Panefisi