Lunedì – S. Andrea - Mt 4,18-22
All'inizio dell'avvento, torna quanto mai opportuno il richiamo evangelico relativo alla festa dell'apostolo Andrea. Gesù non è ancora conosciuto. Ha appena iniziato a percorrere le strade della Palestina, ed eccolo sostare presso la barca di due uomini intenti al lavoro. Con gesto largo, essi lanciano in mare le loro reti, nella speranza di ritrarle cariche di pesci: il sostentamento per la famiglia. Il loro pensiero è totalmente assorbito dall'attività che stanno svolgendo, e, certamente, non fanno molto caso a quello sconosciuto che li sta osservando. Eppure è proprio là, nel vivo del loro impegno che Dio li raggiunge.Il ‘mare', la vita di ogni uomo, con le sue preoccupazioni, i suoi impegni, le sue incognite… E ‘sulla riva', in una prossimità non ancora pienamente percepita ma reale, uno sconosciuto ci interpella... Non è difficile riconoscerci in questo quadretto esistenziale! Forse qualche perplessità può venire dal termine ‘sconosciuto': noi Gesù lo conosciamo, abbiamo aderito a lui con il battesimo, lo incontriamo ogni domenica nell'Eucaristia…Ma siamo proprio così certi di conoscerlo di quella conoscenza viva, esperienziale a cui rimanda la Bibbia? L'avvento ci dice che Lui è alle porte, la porta della mia e tua casa, del mio e tuo cuore; ‘sulla riva' della nostra vita, cioè vicino a noi. È lì, nel vivo della nostra esistenza che ci contatta, ci interpella, ci sollecita a una sequela che trasformi il nostro esistere e il nostro operare in impegno per la costruzione di un mondo più giusto, più umano.Forse questo avvento viene a dirci: accorgiti che nella tua lotta per l'esistenza per il bene per la giustizia, non sei solo. Io sono venuto, io vengo, io verrò perché nessuno si dibatta nella solitudine, nel non-senso, nel vuoto. Accoglimi!
All'inizio dell'avvento, torna quanto mai opportuno il richiamo evangelico relativo alla festa dell'apostolo Andrea. Gesù non è ancora conosciuto. Ha appena iniziato a percorrere le strade della Palestina, ed eccolo sostare presso la barca di due uomini intenti al lavoro. Con gesto largo, essi lanciano in mare le loro reti, nella speranza di ritrarle cariche di pesci: il sostentamento per la famiglia. Il loro pensiero è totalmente assorbito dall'attività che stanno svolgendo, e, certamente, non fanno molto caso a quello sconosciuto che li sta osservando. Eppure è proprio là, nel vivo del loro impegno che Dio li raggiunge.Il ‘mare', la vita di ogni uomo, con le sue preoccupazioni, i suoi impegni, le sue incognite… E ‘sulla riva', in una prossimità non ancora pienamente percepita ma reale, uno sconosciuto ci interpella... Non è difficile riconoscerci in questo quadretto esistenziale! Forse qualche perplessità può venire dal termine ‘sconosciuto': noi Gesù lo conosciamo, abbiamo aderito a lui con il battesimo, lo incontriamo ogni domenica nell'Eucaristia…Ma siamo proprio così certi di conoscerlo di quella conoscenza viva, esperienziale a cui rimanda la Bibbia? L'avvento ci dice che Lui è alle porte, la porta della mia e tua casa, del mio e tuo cuore; ‘sulla riva' della nostra vita, cioè vicino a noi. È lì, nel vivo della nostra esistenza che ci contatta, ci interpella, ci sollecita a una sequela che trasformi il nostro esistere e il nostro operare in impegno per la costruzione di un mondo più giusto, più umano.Forse questo avvento viene a dirci: accorgiti che nella tua lotta per l'esistenza per il bene per la giustizia, non sei solo. Io sono venuto, io vengo, io verrò perché nessuno si dibatta nella solitudine, nel non-senso, nel vuoto. Accoglimi!
Apri i miei occhi, Signore, perché mi accorga della tua presenza. Apri i miei orecchi, perché percepisca la tua voce che chiama. Apri il mio cuore, perché ti risponda con slancio ed amore: eccomi!
Eremo San Biagio
È una obbedienza pronta e perfetta come questa, che Gesù Cristo esige da noi, una obbedienza che esclude ogni ritardo, anche quando vi fossero fortissime ragioni ad ostacolarla.
RispondiEliminaS. Giovanni Crisostomo
Dio ci ha fatti alleanza. È per tutti che ciascuno riceve la fede. Una volta che la Parola di Dio è incarnata in noi, non abbiamo il diritto di conservarla per noi: noi apparteniamo, da quel momento, a coloro che l'attendono
RispondiEliminaMadeleine Delbrêl