Venerdì - Lc 17,26-37
È facile per noi cadere nella dimenticanza di Dio! È facile lasciarsi prendere dalle vicende ordinarie della vita ed essere impreparati e distratti circa i segni divini: accadde al tempo di Noè, quando stava per sopraggiungere il diluvio, accadde ai tempi di Lot, quando il fuoco distruttore stava per piovere sulla terra, accade anche oggi, quando terra trema, quando fango scende dalle montagne, quando onde anomale invadono le case… e seminano distruzione e morte per migliaia di persone, intende come sempre alle loro ordinarie occupazioni. La rivelazione e la manifestazione del Cristo risorto può sopraggiungere in ogni istante e dobbiamo perciò tenerci pronti all'inevitabile ed insindacabile giudizio divino. Il peccato, il rifiuto di Dio ci rendono come cadaveri su cui piombano famelici gli avvoltoi. Comprendiamo così che il castigo è la conseguenza inevitabile dei nostri errori; diventiamo distruttori di noi stessi e Dio ne è solo il triste testimone. È la mancanza di amore a generare l'odio, è dall'odio che sgorgano le vendette incrociate, le guerre che osiamo poi chiamare «sante». Essere vigilanti per noi credenti in Cristo, significa vivere nella fede, essere desti nell'attesa del Signore che viene, significa vivere la fraternità universale, anche quando questa dovesse costarci sacrifici e morte. A noi non è più concesso, dopo l'evento Cristo, di leggere la storia come cronaca di fatti più o meno importanti, dobbiamo far sì che la nostra sia davvero una storia sacra, in cui l'intervento di Dio è sempre presente. Monaci Benedettini Silvestrini
È facile per noi cadere nella dimenticanza di Dio! È facile lasciarsi prendere dalle vicende ordinarie della vita ed essere impreparati e distratti circa i segni divini: accadde al tempo di Noè, quando stava per sopraggiungere il diluvio, accadde ai tempi di Lot, quando il fuoco distruttore stava per piovere sulla terra, accade anche oggi, quando terra trema, quando fango scende dalle montagne, quando onde anomale invadono le case… e seminano distruzione e morte per migliaia di persone, intende come sempre alle loro ordinarie occupazioni. La rivelazione e la manifestazione del Cristo risorto può sopraggiungere in ogni istante e dobbiamo perciò tenerci pronti all'inevitabile ed insindacabile giudizio divino. Il peccato, il rifiuto di Dio ci rendono come cadaveri su cui piombano famelici gli avvoltoi. Comprendiamo così che il castigo è la conseguenza inevitabile dei nostri errori; diventiamo distruttori di noi stessi e Dio ne è solo il triste testimone. È la mancanza di amore a generare l'odio, è dall'odio che sgorgano le vendette incrociate, le guerre che osiamo poi chiamare «sante». Essere vigilanti per noi credenti in Cristo, significa vivere nella fede, essere desti nell'attesa del Signore che viene, significa vivere la fraternità universale, anche quando questa dovesse costarci sacrifici e morte. A noi non è più concesso, dopo l'evento Cristo, di leggere la storia come cronaca di fatti più o meno importanti, dobbiamo far sì che la nostra sia davvero una storia sacra, in cui l'intervento di Dio è sempre presente. Monaci Benedettini Silvestrini
Non attendere che Dio su te discenda / e ti dica "Sono". / Senso alcuno non ha quel Dio che afferma / l'onnipotenza sua. / Sentilo tu nel soffio onde Egli ti ha colmo / da che respiri e sei. / Quando non sai perché t'avvampa il cuore: / è Lui che in te si esprime."
RispondiEliminaRainer Maria Rilke
Mi convince, alla fine, che non si hanno due vie: c'e' solo quella che porta alla luce passando per il buio, che porta alla vita facendo assaporare l'amaro della morte. Si diventa capaci di salvezza solo offrendo la propria carne. Il male del mondo va portato e il dolore condiviso, assorbendolo nella propria carne fino in fondo come ha fatto
RispondiEliminaGesù.
don Andrea Santoro
Bisogna che l'anima spezzi tutti i legami che la uniscono alle cose finite per scoprire l'inifnito, che si distacchi dall'apparenza per trovare l'essere, e dall'io per trovare Dio.
RispondiEliminaL. Lavelle
Distaccare il nostro desiderio da tutti i beni e attendere. L'esperienza prova che questa attesa viene colmata. Si trova allora il Bene assoluto.
RispondiEliminaSimone Weil
Dio ci ama facendoci partecipi della sua natura con la grazia – facendo dell'anima santificata la sua dimora. Facendosi conoscere a noi con la Rivelazione soprannaturale. Tutto ciò testimonia il suo amore. E che cosa richiede Dio da noi? Il nostro cuore.
RispondiEliminaRaïssa Maritain
Ciascuno potrà contemplare la gloria di Dio, nella misura in cui quaggiù rende puro il suo occhio; ciascuno potrà abbracciare la Sapienza di Dio, nella misura in cui quaggiù apre le sue orecchie; ciascuno potrà accogliere i suoi tesori nella misura in cui rende largo quaggiù il suo cuore.
RispondiEliminaS. Efrem