Giovedì - Lc 21,20-28
Evocato da Gesù in un quadro di catastrofe cosmica, la lettura del vangelo odierno può sembrare la fine di tutto, la vittoria delle forze negative su quelle del Bene. Ma non è così! Il Signore più volte ha accennato al suo ritorno al termine della storia di questo mondo.Sì, "le potenze del cielo saranno sconvolte", ma questa è solo la cornice di un quadro dove ciò che positivamente colpisce è l'avvento del Signore "con potenza e gloria grande" (27).Collocata verso la fine del vangelo di Luca, quest'affermazione di una liberazione che risulta certa e vicina all'uomo di tutti i tempi perché è la vera liberazione da ogni male, suona davvero come un canto di vittoria. E non può, se creduta con piena apertura di cuore, lasciarci nel dubbio e nella grigia rassegnazione.Noi cristiani non dobbiamo mai porci su un podio di sicurezze e presumere di polemizzare con chi non ha certezze di fede né, quindi, speranza. Non ci liberiamo da noi stessi, né è la nostra bravura a riscattarci dal male. Ma è Gesù "il Figlio dell'uomo" perché Figlio di Dio e della carne di Maria, che con la potenza della sua morte e risurrezione ci ha aperto il passo alla liberazione. Si tratta della liberazione dal peccato ogni volta che ricorriamo alla forza della sua grazia e della liberazione da eventi catastrofici finali.Tu, io, noi che desideriamo credere e vivere ogni giorno coerentemente a questa fede in Gesù morto e risorto, possiamo e dobbiamo risultare, tra gli altri, come uomini veramente liberi.Eremo San Biagio
Evocato da Gesù in un quadro di catastrofe cosmica, la lettura del vangelo odierno può sembrare la fine di tutto, la vittoria delle forze negative su quelle del Bene. Ma non è così! Il Signore più volte ha accennato al suo ritorno al termine della storia di questo mondo.Sì, "le potenze del cielo saranno sconvolte", ma questa è solo la cornice di un quadro dove ciò che positivamente colpisce è l'avvento del Signore "con potenza e gloria grande" (27).Collocata verso la fine del vangelo di Luca, quest'affermazione di una liberazione che risulta certa e vicina all'uomo di tutti i tempi perché è la vera liberazione da ogni male, suona davvero come un canto di vittoria. E non può, se creduta con piena apertura di cuore, lasciarci nel dubbio e nella grigia rassegnazione.Noi cristiani non dobbiamo mai porci su un podio di sicurezze e presumere di polemizzare con chi non ha certezze di fede né, quindi, speranza. Non ci liberiamo da noi stessi, né è la nostra bravura a riscattarci dal male. Ma è Gesù "il Figlio dell'uomo" perché Figlio di Dio e della carne di Maria, che con la potenza della sua morte e risurrezione ci ha aperto il passo alla liberazione. Si tratta della liberazione dal peccato ogni volta che ricorriamo alla forza della sua grazia e della liberazione da eventi catastrofici finali.Tu, io, noi che desideriamo credere e vivere ogni giorno coerentemente a questa fede in Gesù morto e risorto, possiamo e dobbiamo risultare, tra gli altri, come uomini veramente liberi.Eremo San Biagio
Su queste nubi viene il Cristo, viene su una nube nel Cantico dei Cantici, su una nube serena, rifulgendo della letizia di uno sposo (cf Ct 3,6,11), viene anche su una nube leggera avendo preso carne dalla Vergine (cf Is 19,1): e il profeta l'ha veduto venire da Oriente come una nube. E giustamente ha chiamato nube leggera colei che non era appesantita da manchevolezze terrene.
RispondiEliminaS. Ambrogio
Sorvegliate la vostra vita. Le vostre lampade non si spengano, e non si sciolgano i vostri fianchi, ma siate pronti. Non sapete l’ora in cui nostro Signore viene (cf. Mt 24,42-44). Riunitevi spesso cercando ciò che conviene alle vostre anime; non vi gioverà tutto il tempo della vostra fede, se non sarete perfetti in ultimo.
RispondiEliminaDidaché
Niente ti turbi, nulla ti spaventi Tutto passa, Dio non cambia La pazienza, tutto ottiene Chi ha Dio di nulla manca Dio solo basta.
RispondiEliminaS. Teresa d'Avila
Sii una persona viva nella speranza, capace di testimoniare a tutti e sempre l'eccedenza delle promesse di Dio, che ci libera da ogni prigionia dei mali presenti e dalla paura della morte, e ci fa guardare avanti con fiducia, con distacco dai beni terreni e dai soldi, con una certezza più forte di ogni fallimento o persecuzione o sconfitta.
RispondiEliminaCarlo Maria Martini
La vita è come scalare una montagna. Se so che sulla cima mi attende una festa preparata per me, potrò vivere la fatica dell'ascesa con gioia e speranza.
RispondiEliminaFilippo Clerici