Giovedì – San Giosafat - Lc 17,20-25
Quando tra di noi parliamo dei regni umani il pensiero si indirizza subito a tutte le caratteristiche di cui sono connotati: lo sfarzo, la gloria, la potenza… I farisei, da sempre sognatori di potere, chiedono a Gesù quando verrà il Regno di Dio. La loro attesa è fortemente legata a criteri umani, sperano quindi che la manifestazione divina sia accompagnata da bagliori di grandezza e dal ripristino di glorie passate. La risposta del Signore sicuramente li delude, ma per noi invece è di grande conforto: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». La presenza del Cristo già ha determinato l'avvento del Regno, l'accoglienza del suo vangelo e il vivere in conformità ad esso fa sì che il Regno sia dentro di noi. Occorre però tenere limpido lo sguardo della fede per «vedere» il giorno del Signore, per accorgersi dell'evento salvifico che egli porta a tutti noi, per godere della sua salvezza ed essere certi della sua e nostra risurrezione. A conclusione del brano Gesù ci ricorda una grande verità, che ci accompagnerà sempre: «ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione»: anche ai nostri giorni, anche noi del terzo millennio, stiamo ripudiando il Signore e ripetendo la sua crocifissione, ma ancora una volta dentro l'assurdo del peccato del mondo, egli si erge a vittima e salvatore nostro. È l'inevitabile passaggio nei meandri della sofferenza da cui Dio sa trarre i motivi della salvezza! Monaci Benedettini Silvestrini.
Quando tra di noi parliamo dei regni umani il pensiero si indirizza subito a tutte le caratteristiche di cui sono connotati: lo sfarzo, la gloria, la potenza… I farisei, da sempre sognatori di potere, chiedono a Gesù quando verrà il Regno di Dio. La loro attesa è fortemente legata a criteri umani, sperano quindi che la manifestazione divina sia accompagnata da bagliori di grandezza e dal ripristino di glorie passate. La risposta del Signore sicuramente li delude, ma per noi invece è di grande conforto: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». La presenza del Cristo già ha determinato l'avvento del Regno, l'accoglienza del suo vangelo e il vivere in conformità ad esso fa sì che il Regno sia dentro di noi. Occorre però tenere limpido lo sguardo della fede per «vedere» il giorno del Signore, per accorgersi dell'evento salvifico che egli porta a tutti noi, per godere della sua salvezza ed essere certi della sua e nostra risurrezione. A conclusione del brano Gesù ci ricorda una grande verità, che ci accompagnerà sempre: «ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione»: anche ai nostri giorni, anche noi del terzo millennio, stiamo ripudiando il Signore e ripetendo la sua crocifissione, ma ancora una volta dentro l'assurdo del peccato del mondo, egli si erge a vittima e salvatore nostro. È l'inevitabile passaggio nei meandri della sofferenza da cui Dio sa trarre i motivi della salvezza! Monaci Benedettini Silvestrini.
Martirologio Romano: Memoria della passione di san Giosafat (Giovanni) Kuncewicz, vescovo di Polotzk e martire, che spinse con costante zelo il suo gregge all’unità cattolica, coltivò con amorevole devozione il rito bizantino-slavo e, a Vitebsk in Bielorussia, a quel tempo sotto la giurisdizione polacca, crudelmente assalito in un tumulto dalla folla a lui avversa, morì per l’unità della Chiesa e per la verità cattolica.
RispondiEliminaSento che il Maestro incalza. Non mi parla altro che d'eternità, d'amore, in tono sempre più grave, più serio: vorrei vivere così intensamente ogni minuto!
RispondiEliminaSr. Elisabetta della Trinità
Potrebbe il mio piccolo nido, l'angusto mondo delle mie cose familiare, questa vita terrena con le sue grandi gioie e i suoi grandi dolori essermi patria, se non riposasse nell'abbraccio della tua lontana infinità?...Che ti posso più dire di te, se non che tu sei quello senza cui non posso essere, che tu sei l'infinito in cui solo può vivere la mia finita umanità?
RispondiEliminaK. Rahner
Chiunque può violare, a volte, la lettera di una legge, a condizione che lo faccia per essere più fedele allo spirito di quella legge. (Monaco orientale)
RispondiEliminaSento che il Maestro incalza. Non mi parla altro che d'eternità, d'amore, in tono sempre più grave, più serio: vorrei vivere così intensamente ogni minuto!
RispondiEliminaBeata Elisabetta della Trinità
Quando lo Spirito Santo sarà venuto, se ti troverà umile e tranquillo, seppure tremante davanti alle parole di Dio, riposerà su di te e ti rivelerà ciò che Dio Padre tiene nascosto ai sapienti e ai prudenti di questo mondo. Incominceranno allora a brillare nel tuo spirito quelle cose che la Sapienza poté dire in terra ai suoi discepoli.
RispondiEliminaGuglielmo di saint Thierry
La fede in Dio suppone la consapevolezza della Presenza di Dio nell'uomo interiore. Implica un modo di rapportarsi a Lui nel quotidiano.
RispondiEliminaA. Joshua Heschel