Martedì - Lc 10,21-24
L’autore della prima lettura ci orienta alla grande rivelazione messianica, cioè di una nascita prodigiosa nella stirpe di Davide, un uomo su cui lo Spirito Santo è fonte di potenza e di sapienza di Dio. Egli viene ad inaugurare la pace universale, a garantire l’amore fra gli uomini, a ristabilire il paradiso perduto, ciò che afferma anche il salmista, dicendo che viene il Signore come re di giustizia e di pace. L’evangelista Luca invece illustra questa rivelazione in chiave di dono, di grazia perfetta a coloro che sanno accogliere e ascoltare la parola del Signore. Questa accoglienza si rivela soltanto ai piccoli, agli umili e ai semplici di cuore, come gli apostoli e la Santa Vergine, che hanno riconosciuto la loro insufficienza dinanzi a Dio e si sono aperti alla Sua parola. Con tutto questo l’evangelista ci vuole significare un rapporto intimo di conoscenza amorosa che passa tra il Padre e il Figlio e viene partecipato anche ai piccoli e ai poveri. Oggi questo brano del vangelo non è riservato soltanto a loro, ma si rivolge anche a noi, cioè a tutti i cristiani al fine di porre una attenzione particolare all’ascolto della parola del Signore ed essere umili nei confronti di Dio e del prossimo. Monaci Benedettini Silvestrini
L’autore della prima lettura ci orienta alla grande rivelazione messianica, cioè di una nascita prodigiosa nella stirpe di Davide, un uomo su cui lo Spirito Santo è fonte di potenza e di sapienza di Dio. Egli viene ad inaugurare la pace universale, a garantire l’amore fra gli uomini, a ristabilire il paradiso perduto, ciò che afferma anche il salmista, dicendo che viene il Signore come re di giustizia e di pace. L’evangelista Luca invece illustra questa rivelazione in chiave di dono, di grazia perfetta a coloro che sanno accogliere e ascoltare la parola del Signore. Questa accoglienza si rivela soltanto ai piccoli, agli umili e ai semplici di cuore, come gli apostoli e la Santa Vergine, che hanno riconosciuto la loro insufficienza dinanzi a Dio e si sono aperti alla Sua parola. Con tutto questo l’evangelista ci vuole significare un rapporto intimo di conoscenza amorosa che passa tra il Padre e il Figlio e viene partecipato anche ai piccoli e ai poveri. Oggi questo brano del vangelo non è riservato soltanto a loro, ma si rivolge anche a noi, cioè a tutti i cristiani al fine di porre una attenzione particolare all’ascolto della parola del Signore ed essere umili nei confronti di Dio e del prossimo. Monaci Benedettini Silvestrini
Is 11,1-10
RispondiEliminaSu di lui si poserà lo spirito del Signore.
L’umiltà è la passione di lodare Dio, dimenticando completamente noi stessi, affinché nessuna ricerca di amor proprio venga a detrarre l’omaggio dovuto a “Colui che è” […]. Il dono ricevuto dall’alto deve ritornare come incenso verso Colui dal quale emana: l’umiltà non vuole trattenere nulla.
RispondiEliminaLouis M. Baudin
La brama della vanità è il disprezzo della verità, e il disprezzo della verità è la causa della nostra cecità.
RispondiEliminaS. Bernardo
Fate il possibile per stare sempre accanto a Gesù. Se vi abituerete a tenervelo vicino ed Egli vedrà che lo fate con amore e che cercate ogni mezzo per contentarlo, non solo non vi mancherà mai, ma, come suol dirsi, non ve lo potrete togliere d'attorno. L'avrete con voi dappertutto e vi aiuterà in ogni vostro travaglio. Credete forse che sia poca cosa aver sempre vicino un così buon amico?
RispondiEliminaS.Teresa di Gesù
L'umiltà non è misurabile secondo criteri morali abituali... L'umiltà trascende l'ambito delle qualità e delle virtù perché s'identifica con la NUOVA CREATURA, nata dalla grazia del battesimo, che finalmente porta frutto in pienezza. Un simile uomo sa ormai di essere debole e peccatore, ma ha finito di distogliere gli occhi dalla propria miseria, per non contemplare altro che la misericordia di Dio.
RispondiEliminaAndré Louf
Sentiamo che l'investimento più forte dei prossimi anni è questo: il consolidamento di personalità mature, capaci cioè di sintesi personali, d'interpretazioni e ritraduzioni dell'annuncio evangelico in termini di operatività umile e gioiosa.
RispondiEliminaTonino Bello