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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

domenica 13 dicembre 2009

III Domenica di Avvento - S. lucia

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.Lc 3,10-18

Omelia
di
padre Ermes Ronchi

«Esulterà, si ralle­grerà, griderà di gioia per te, co­me nei giorni di festa». Nel­le parole del profeta, Dio danza di gioia per l'uomo. Sofonia racconta un Dio fe­lice il cui grido di festa at­traversa questo tempo d'avvento e ogni tempo dell'uomo e ripete, a me, a te, ad ogni creatura: «tu mi fai felice». Tu, festa di Dio.Dio seduce proprio perché parla il linguaggio della gioia, perché «il problema della vita coincide con quello della felicità» (Nietz­sche). Mai nella Bibbia Dio aveva gridato. Aveva parla­to, sussurrato, tuonato, a­veva la voce dei sogni; solo qui, solo per amore Dio gri­da. Non per minacciare, so­lo per amare. Mentre il profeta intuisce la danza dei cieli e intona il canto dell'amore felice, il Battista risponde alla do­manda più feriale, che sa di mani e di fatica e incide nei giorni: «che cosa dobbiamo fare?». E l'uomo che non possiede nemmeno una veste degna di questo no­me, risponde: «chi ha due vestiti ne dia uno a chi non ce l'ha».Colui che si nutre del nulla che offre il deserto, caval­lette e miele selvatico, risponde: «chi ha da man­giare ne dia a chi non ne ha». Nell'ingranaggio del mondo Giovanni getta un verbo forte, «dare». Il primo verbo di un futuro nuovo.In tutto il Vangelo il verbo a­mare si traduce con il ver­bo dare (non c'è amore più grande che dare la vita; chiunque avrà dato anche solo un bicchiere d'acqua fresca; c'è più gioia nel da­re che nel ricevere…). È leg­ge della vita: per stare bene l'uomo deve dare.Vengono pubblicani e sol­dati, pilastri del potere: «e noi che cosa faremo?». «Non prendete, non estor­cete nulla, non accumula­te». Tre risposte per un pro­gramma unico: tessere il mondo della fraternità, co­struire una terra da cui sal­ga giustizia. Il profeta sa che Dio si trasmette attraverso un atteggiamento di rispet­to e di venerazione verso tutti gli uomini, e si tra­smette come energia libe­ratrice dalle ombre della paura che invecchiano il cuore. L'amore rinnova ( Sofonia), la paura invec­chia il cuore. «E io, che cosa devo fare?». Non di grandi profeti ab­biamo bisogno ma di tanti piccoli profeti, che là dove sono chiamati a vivere, an­che non visti, giorno per giorno, siano generosi di giustizia, di pace, di onestà, che sappiano dialogare con l'essenza dell'uomo, por­tando se non la Parola di Dio almeno il suo respiro alto dentro le cose di ogni giorno.Allora, a cominciare da te, si riprende a tessere il tessu­to buono del mondo.

5 commenti:

  1. Martirologio Romano: Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.

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  2. Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finché sono vuote, ma quando sono piene di chicchi cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo.
    Michel de Montaigne

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  3. In Lui è la riconciliazione tra il cielo e la terra, l'uomo e il suo simile... Per Lui non cessare di posare lo sguardo su ogni figlio di uomo e sulla tenera erba dei suoi prati. Padre, venga a noi la tua Pace, venga a noi e sia "shalom": pienezza di vita da te, con ogni tua benedizione.
    Anonimo

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  4. Attendiamo sempre le grandi occasioni per impegnarci in esse. Ed esse non vengono. Vengono invece "le pazienze". Sin dal mattino ci vengono incontro: sono i nostri nervi troppo tesi o troppo lenti, è l'autobus che passa affollato, è il telefono impazzito, è la voglia di tacere e il dovere di parlare, è la voglia di parlare e la necessità di tacere, è il disgusto della nostra parte quotidiana, è il desiderio febbrile di quanto non ci appartiene. Così vengono le nostre pazienze, in fila indiana, e dimenticano sempre di dirci che sono la grande occasione preparata per noi. E noi le lasciamo passare con disprezzo, aspettando – per dare la nostra vita - un'occasione che ne valga la pena.
    Madaleine Delbrel

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  5. La gioia spirituale che viene dallo Spirito trasforma il corpo e lo rende spirituale; lo innalza, in modo che l'uomo tutto intero diviene spirituale.
    S. Gregorio Palamas

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