Martedì - Mt 21,28-32
La conversazione di ieri con i dottori della legge ha un seguito nella pericope di oggi: nella parabola dei due figli. Come reazione spontanea a questa storia mi è per prima cosa venuta in mente la formula seguente: “Che il vostro sì sia sì ed il vostro no sia no”, che non sembra qui avere nessun seguace. Mentre uno dei figli dice “sì, sì”, ma senza agire di conseguenza, l’altro riflette e ritorna sul suo primo rifiuto. Finisce per compiere la missione che suo padre gli aveva affidato. Considerando il risultato, non ho nessuna esitazione a riconoscere che è lui che ha compiuto la volontà del padre - non vi è nessun dubbio, nemmeno per i farisei. Considerata la situazione del brano - e non solo questa - i farisei - e, ancora una volta, non solo loro - si trovano messi davanti ad uno specchio. Perché, in fin dei conti, a cosa servono un pio discernimento e un santo discorso, se vi sono due mondi interi tra le parole e gli atti? Commento “La Chiesa”
La conversazione di ieri con i dottori della legge ha un seguito nella pericope di oggi: nella parabola dei due figli. Come reazione spontanea a questa storia mi è per prima cosa venuta in mente la formula seguente: “Che il vostro sì sia sì ed il vostro no sia no”, che non sembra qui avere nessun seguace. Mentre uno dei figli dice “sì, sì”, ma senza agire di conseguenza, l’altro riflette e ritorna sul suo primo rifiuto. Finisce per compiere la missione che suo padre gli aveva affidato. Considerando il risultato, non ho nessuna esitazione a riconoscere che è lui che ha compiuto la volontà del padre - non vi è nessun dubbio, nemmeno per i farisei. Considerata la situazione del brano - e non solo questa - i farisei - e, ancora una volta, non solo loro - si trovano messi davanti ad uno specchio. Perché, in fin dei conti, a cosa servono un pio discernimento e un santo discorso, se vi sono due mondi interi tra le parole e gli atti? Commento “La Chiesa”
Questo figlio avrà capito che è giusto che vada a lavorare nella vigna di suo Padre, per tutto ciò che ha ricevuto dal Padre, e anche perché in fondo, si tratta della sua vigna, del suo futuro.
RispondiEliminaPaul Devreux
L'umiltà è la vetta della perfezione: più l'uomo vede Dio da vicino, più si sente piccolo in se stesso.
RispondiEliminaGiacomo di Batna
"Fare la volontà del Padre" significa riconoscersi figlio e vivere da fratello. Questo è possibile a chi si converte; ma si converte solo chi sente il disagio del proprio male. Ecco: Gesù viene per compiere un giudizio: perché chi è cieco veda e chi crede di vedere veda la propria cecità.
RispondiEliminaSilvano Fausti
L'umiltà è sincera, di quella sincerità inflessibile che non ama la menzogna e che non vuole mai mentire né a sé né agli altri né a Dio.
RispondiEliminaF. Pollien