Giovedì - Gv 6,44-51
Credere è un dono di Dio – Per conoscere Dio bisogna entrare in comunione con colui che egli ha inviato. Questa unione, a cui il Padre attira tutti gli uomini, è resa possibile dal sacrificio di Gesù, che viene annunciato. Cfr. Messalino ed. EDB)—
Credere è un dono di Dio – Per conoscere Dio bisogna entrare in comunione con colui che egli ha inviato. Questa unione, a cui il Padre attira tutti gli uomini, è resa possibile dal sacrificio di Gesù, che viene annunciato. Cfr. Messalino ed. EDB)—
Cristo ha dato la salvezza a tutti i popoli.I giorni pasquali hanno rivelato la grandezza dell’amore, che li ha suscitati: Cristo è morto ed è risorto a motivo della sua carità per gli uomini. Egli è il dono che il Padre ci ha fatto. Nella colletta della messa di oggi chiediamo di accogliere pienamente questo dono, così da essere intimamente sciolti dalla relazione con il male e di aderire non solo con l’intenzione e il proposito ma con la vita alla parola di Dio, che è Gesù stesso. Chi crede riceve Cristo, Pane vivo disceso dal cielo, riceve la sua carne data in sacrificio per la vita del mondo e quindi riceve la vita che preserva dalla morte. Riceviamo con fede l’Eucaristia. È la fede la prima condizione per prendere parte alla mensa del Signore, per stabilire un’intimità con Gesù il cui mistero è quello di essere il Figlio di Dio, inviato dal Padre. (Monaci Benedettini Silvestrini)
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno (GV 6,51)
RispondiEliminaIl Signore ci lascia nel'incertezza circa la nostra eterna salute, ma ci fornisce dei contrassegni che bastano alla nostra calma interiore, e che fanno fiorire la letizia (Giovanni XXIII; il giornale dell'anima)
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