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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

venerdì 12 novembre 2010

Riflessioni...Risonanze...scorriamo la XXXII Settimana del Tempo Ordinario

Venerdì - San Giosafat - 2Gv 1,3-9 Sal 118 Lc 17,26-37:
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
Vigilanti nell'attesa
È una visione apocalittica quella che oggi ci presenta Gesù. È posta in questo giorno in vista della fine ormai prossima dell'anno liturgico. Gli ultimi tempi dovrebbero servire sempre per maturare un più approfondito esame di coscienza sulla situazione reale in cui ciascuno si trova. Ciò anche perché è sempre nascosto il rischio di lasciarsi trascinare ed ingoiare dal tempo e cadere in una specie di torpore e di passiva rassegnazione alla mediocrità. Perdere la memoria, diventare cecuziènti, non accorgersi dei segni dei tempi, affidarsi a fragili ed instabili sicurezze, è la tentazione ricorrente per i singoli e per le collettività. Si cade in un apparente comodo torpore, convinti di aver trovato il gradino più confortevole su cui fermarsi. Sono frequenti i richiami di Dio di scuotersi dal sonno, di sorgere, di aprire gli occhi, di guardarsi intorno e dentro l'anima, di ascoltare la sua voce. Trovarsi impreparati dinanzi alla fine del tempo che ci viene donato, al Signore che viene inatteso, significa soccombere e lasciarsi travolgere dagli eventi, essere sorpresi ed impreparati. Volersi salvare con le proprie forze, ci condanna inevitabilmente alla sconfitta e alla perdita definitiva della nostra vita. Per avere però la forza e la convinzione di perdere la vita per Cristo per salvarla per l'eternità occorre la luce della divina sapienza e la grazia che ci santifica. Il vero significato dei tragici eventi che i brani apocalittici ci descrivono vanno colti nel loro vero e più profondo significato: la vera irreparabile tragedia, la disfatta totale dell'uomo è la perdita della propria anima, l'aver smarrito la via della luce e il calarsi nelle tenebre della morte eterna. È un invito, quanto mai opportuno alla continua conversione, alla prudenza, alla preghiera assidua, alla vigilanza. Così esortava i primi cristiani l'evangelista e ci ammonisce: «Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati». E san Paolo insistentemente scriveva ai primi cristiani: «Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!», «Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti». Insiste con il dire: «Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi». E san Pietro nella sua prima lettera esorta: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede».

Per un confronto personale
- Sono del tempo di Noè o del tempo di Lot?
- Romanzo di estrema destra. Come mi pongo dinanzi a questa manipolazione politica della fede in Gesù?

8 commenti:

  1. In realtà l'atto d'amore perfetto consiste nell'essere disposto a fare ciò che fece Gesù: cioè a morire per Kadà, per me, per tutti. Sotto questa visuale, il Cielo è quel luogo dove ciascuno dei presenti dev'essere talmente "maturo all'amore", da offrire la sua vita per tutti gli altri. È l'amore perfetto, universale, radicale, senza ombra d'avversità, d'antipatia, di limite, colati in esso come nel fuoco.
    Carlo Carretto

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  2. Dio ci ama facendoci partecipi della sua natura con la grazia – facendo dell’anima santificata la sua dimora. Facendosi conoscere a noi con la Rivelazione soprannaturale. Tutto ciò testimonia il suo amore. E che cosa richiede Dio da noi? Il nostro cuore.
    Raïssa Maritain

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  3. Non attendere che Dio su te discenda / e ti dica "Sono". / Senso alcuno non ha quel Dio che afferma / l'onnipotenza sua. / Sentilo tu nel soffio onde Egli ti ha colmo / da che respiri e sei. / Quando non sai perché t'avvampa il cuore: / è Lui che in te si esprime."
    Rainer Maria Rilke

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  4. Mi convince, alla fine, che non si hanno due vie: c'e' solo quella che porta alla luce passando per il buio, che porta alla vita facendo assaporare l'amaro della morte. Si diventa capaci di salvezza solo offrendo la propria carne. Il male del mondo va portato e il dolore condiviso, assorbendolo nella propria carne fino in fondo come ha fatto
    Gesù.
    don Andrea Santoro

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  5. Bisogna che l'anima spezzi tutti i legami che la uniscono alle cose finite per scoprire l'inifnito, che si distacchi dall'apparenza per trovare l'essere, e dall'io per trovare Dio.
    L. Lavelle

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  6. Distaccare il nostro desiderio da tutti i beni e attendere. L'esperienza prova che questa attesa viene colmata. Si trova allora il Bene assoluto.
    Simone Weil

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  7. Ciascuno potrà contemplare la gloria di Dio, nella misura in cui quaggiù rende puro il suo occhio; ciascuno potrà abbracciare la Sapienza di Dio, nella misura in cui quaggiù apre le sue orecchie; ciascuno potrà accogliere i suoi tesori nella misura in cui rende largo quaggiù il suo cuore.
    S. Efrem

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  8. Quando l'uomo vuol comprendersi, deve interrogarsi sulla morte.
    E. Jüngel

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