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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

sabato 20 novembre 2010

Riflessioni...Risonanze...scorriamo la XXXIII Settimana del Tempo Ordinario

Sabato - Ap 11,4-12   Sal 144   Lc 20,27-40: Dio non è dei morti, ma dei viventi.

Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi.
Torna il tema della risurrezione dei morti, argomento sollecitato dai sadducei i quali negano che ci sia una risurrezione dopo la morte. Adducono un argomento da un fatto accaduto o sicuramente possibile. È il caso di una vedova senza figli che, in successione, prima di morire, diventa moglie di sette fratelli senza lasciare prole. La prassi tra l’altro era stata prescritta da Mosè. «Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie?». Ecco la domanda insidiosa che rivolgono a Gesù, convinti di averlo messo in serie difficoltà. La risposta del Maestro è davvero illuminante per noi: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito». Gesù ci lascia intravedere una realtà completamente diversa da quella che viviamo in questo mondo. Dopo la nostra morte, se giudicati degni della risurrezione, diventiamo Figli di Dio, come gli angeli, vivi nello spirito e in intima comunione tra noi nell’unico amore che tutti attrae e unisce. Possiamo quindi dedurre che, pur non annullando quegli affetti e vincoli umani che ci hanno legato quaggiù, in cielo vivremo la pienezza dell’amore e la pienezza non ammette differenze e gradi. Per i sadducei Gesù aggiunge una argomentazione biblica che sarebbe dovuta risultare molto efficace per loro: «Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». Per noi cristiani l’argomento definitivo, fondamentale per la nostra fede è legato alla risurrezione di Cristo. San Paolo così ci illumina: «Se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini». Risuona in noi come voce potente e suadente il grido pasquale di Cristo: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno».

Per un confronto personale
- Oggi i gruppi di potere, come imitano i sadduccei e preparano trabocchetti per impedire cambiamenti nel mondo e nella Chiesa?
- Tu credi nella risurrezione? Quando dici che credi nella risurrezione, pensi a qualcosa del passato, del presente o del futuro? Hai mai avuto un'esperienza di resurrezione nella tua vita?


5 commenti:

  1. Se la speranza ravviva i nostri occhi, vedremo ciò che è nascosto: il sonno della morte finirà un mattino. Bellissimo sarà il corpo, diletto tempio dello Spirito, rinnovato si muterà nella casa della beata pace. Allora squillerà la tromba sulle sorde arpe: «Svegliatevi, cantate gloria davanti allo Sposo!». Si sentirà un'eco di voci quando si apriranno i sepolcri. Tutti prenderanno le arpe per suonare il canto di lode: Gloria a lui quando umilia, gloria a lui quando risuscita.
    S. Efrem il Siro

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  2. Si semina il frumento, se piace, o qualsiasi genere di semi. Appena cade, come se morisse, va in putrefazione ed è inutile al nutrimento. Ma quello putrefatto risorge verdeggiante e caduto piccolo risorge bellissimo. Il frumento è fatto per noi. Per il nostro uso il frumento e i semi sono fatti, non per se stessi. Quelle cose che per noi sono state create, morte rivivono, e noi, motivo per i quali esse vivono, morti non risorgeremo?
    Cirillo di Gerusalemme

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  3. È ormai tempo che riprendiate la vostra coscienza e obbediate alla vostra coscienza piuttosto che alla legge del peccato. La Chiesa, sostenitrice dei diritti di Dio, della dignità umana, della persona, non può restarsene silenziosa davanti a tanto abominio.
    Mons.Oscar Romero

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  4. Castità per il Regno? Bisogna aver fatto a sufficienza (e per quanto è possibile) la verità dentro di sé per evitare i due pericoli della fuga e della negazione. Ci sono celibati che potrebbero essere delle fughe dalla sessualità, povertà che potrebbero essere un'avarizia mascherata, obbedienze che cercano di giustificare la paura di qualsiasi conflitto.
    André Louf

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  5. Quello che ci dice Paolo a proposito dell'accesso al Padre (cf Ef 3,12; Eb 10,19-20) non è solo di un apostolo scelto dal Signore e gratificato dal privilegio di avvicinarsi all'Essere invisibile e contemplarlo; è piuttosto l'eredità del Figlio unigenito, distribuita a tutti i figli, con abbondanza.
    Matta el Meskin

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