«Passa Gesù, il Nazareno!».
Data la situazione di peccato, la nostra conseguente fragilità, è molto probabile ritrovarci come il povero di Gèrico: ciechi, immobili, sulla strada come mendicanti di luce, di pane e soprattutto di qualcuno che abbia pietà del nostro misero stato. Siamo già fortunati se qualcuno ci avverte che sta passando vicino a noi Gesù Nazzareno. È già una grande grazia se abbiamo anche la capacità di riconoscere la nostra miseria, la nostra indigenza, la nostra cecità. Vuol dire che la nostra fede è viva se poi dal profondo del nostro cuore si leva il grido accorato della preghiera verso Colui che può guarirci. «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». È importante notare come alcuni caritatevolmente ci informano che sta passando Gesù e altri ci rimproverano perché le nostre grida sarebbero di disturbo.«Lo sgridavano, perché tacesse». Il povero mendicante ci offre un bell’esempio di perseveranza nella preghiera e di fede viva nel Signore: «Ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù che dice di sé: «Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita», si fermò e ordinò che glielo conducessero. Esortandolo poi a ripetere la sua invocazione, Gesù vuole dare ulteriore slancio alla sua fede. Prima che torni la vista agli occhi della carne Egli vuole che risplenda la luce dell’anima. Infatti gli dice: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Gli astanti prima in atteggiamenti diversi alla vista del miracolo, anch’eesi s’illuminano e danno lode a Dio. Sant’Agostino soleva ripetersi: «Ho timore del Signore che passa!». Lo stesso santo timore dovremmo nutrire anche noi: il Signore passa e bussa alla porta del nostro cuore, in tanti modi e momenti diversi della nostra vita. Sarebbe un grave peccato lasciarlo passare e non rispondere con la nostra vita alle sue divine ispirazioni.
Per un confronto personale
- Come vedo e sento il grido dei poveri: migranti, negri, malati di AIDS, mendicanti, rifugiati e tanti altre?
- Com'è la mia fede: mi fisso più nelle mie idee su Gesù o in Gesù?
Lascia che il tuo cuore si spezzi, e confida nell'esempio di Gesù che ha spogliato se stesso affinché tu possa essere pieno di forza. Allora troverai il Messia in mezzo a voi.
RispondiEliminaHenri Nouwen
Il cieco desidera dal Signore non del denaro, ma la luce. Senza di questa, tutto il resto gli sembra di ben poco valore. […] Non chiediamo al Signore ricchezze evanescenti, beni terreni, onori effimeri, ma la luce. Non quella luce che finisce con il giorno […], ma quella che non conosce inizio e che il tempo non potrà mai spegnere.
RispondiEliminaS. Gregorio Magno
Il capovolgimento della conversione non è opera umana: Dio solo conosce le vie che, dal di dentro, conducono a lui... Dobbiamo dunque comprendere che il nostro primo compito e la nostra prima efficacia risiedono in una supplica insistente e costante a Dio perché agisca nel segreto dei cuori.
RispondiEliminaJ. Loew
Chi veglia, pazienta e prega senza averne oppressione diviene visibilmente partecipe dello Spirito Santo. Ma anche chi da queste cose e' oppresso e tuttavia sopporta con la volontà, anche costui riceve presto soccorso.
RispondiEliminaMarco l'Asceta
Dobbiamo comprendere che il nostro primo compito e la nostra prima efficacia risiedono in una supplica insi-stente e costante a Dio perché agisca nel segreto dei cuori.
RispondiEliminaPadre J. Loew
Seguire Gesù è un impegno totale dell'essere che richiede lo spogliarsi totalmente di sé ed accettare l'alterità che è Cristo.
RispondiEliminaGiovanni Vannucci
E' fondamentale fare l'esperienza che da tutto noi siamo salvati in forza della resurrezione di Gesù...Al tornante di questo confronto con i nostri limiti saremo condotti, spesso nostro malgrado, alla Parola di Dio che è radicata nel punto più profondo del nostro cuore. Istante di grazia nel quale Dio ci genera ad una sovrabbondanza di vita.
RispondiEliminaAndré Louf
Tu fosti rivestito di Cristo nel Battesimo che ti trasmise la salvezza Dopo cosa è accaduto? L'amore del mondo alterò le sue fattezze, con la debolezza della carne deformò la sua immagine. Ora torna a incamminarti verso il bene, per ricreare in te la nobiltà ricevuta dalla presenza in te di Cristo per il Battesimo.
RispondiEliminaTeolepto
Le nostre comunità cristiane devono diventare autentiche scuole di preghiera dove l'incontro con Cristo non si esprime solo in implorazioni d'aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode, adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino a un vero invaghimento del cuore.
RispondiEliminaNovo Millennio ineunte, 33
Dice Dio: "Quanto è dolce all'anima la santa orazione fatta nella casa del conoscimento di se stessa e di Me, aprendo l'occhio dell'intelletto col lume della fede e con l'affetto verso l'abbondanza della mia carità!"
RispondiEliminaS. Caterina da Siena