Mercoledì - Santi Andrea Dung-Lac e compagni
Ap 15,1-4 Sal 97 Lc 21,12-19: Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Il cantico di Mosè e dell'Agnello
La visione che ci presenta l'odierna Liturgia della Parola, mentre ci porta a contemplare le meravigliose opere di Dio, rapendoci al di sopra della volta celeste, annuncia anche le dure prove riservate a chi vuol servire il Signore. E' meravigliosamente bello poter unire la nostra voce con quella dello stuolo innumerevole di fedeli che hanno vinto la santa battaglia della vita, che non si sono lasciati ingannare dalle attrattive del male e quindi rendono grazie a Dio per la sua protezione. Grandi e meravigliosi le opere di Dio! Non solo le opere della creazione, ancor più quelle della redenzione dell'uomo. Tutte le genti alla fine dovranno riconoscere che solo il nostro Dio ha giusti giudizi e quindi dinanzi a Lui si prostreranno perché lui solo è santo e degno di adorazione. Ma quale la via che viene indicata per raggiungere questa beata assemblea? Ce lo dice San Luca: persecuzioni, prigioni, giudizi dinanzi a sinagoghe e governatori… Non basta! Anche qualche cosa di più grave e di inaudita sofferenza: tradimenti da parte di genitori, fratelli, parenti e amici: pena di morte per alcuni, per tutti odio a causa del nome di Gesù. In questi tragici eventi agli amici di Dio verrà data l'opportunità di rendere testimonianza alla verità, senza che si diano pensiero di preparare difesa alcuna. Parlerà lo Spirito di Gesù che non permetterà che non cada nemmeno una capello dal capo dei suoi amici. Dinanzi a questa previsione di Gesù, non si deve fare molto sforzo per vedere anche nei giorni nostri la verifica di quanto viene annunciato: persecuzioni contro la Chiesa e il Papa nel nostro mondo occidentale, tanto da voler distruggere con accanimento l'opera del Signore, prendendo pretesto da debolezze umane; persecuzione e martirio nelle regioni musulmane dove i seguaci di Gesù sono discriminati, impediti nella preghiera, perseguitati, messi a morte, costretti alla fuga o a una vita di terrore con chiese date alle fiamme, villaggi distrutti, privati dei diritti umani, derubati dei loro beni, tutto con la indifferenza di governi e di autorità civili. Ma la fiducia nella Parola del Signore dà sempre certezze di vittoria. La morte offre la corona del martirio, la spogliazione di beni, eterna gloria nei cieli, la persecuzione rende simili a Cristo, incompreso dal suo stesso popolo, rifiutato, crocifisso ma fatto risuscitare dal Padre e seduto sul trono per l'eternità.
Per un confronto personale
- Come sei solito/a leggere le tappe della storia della tua vita o del tuo paese?
- Guardando la storia dell'umanità degli ultimi anni, in te la speranza è diminuita o aumentata?
Ogni cosa passa! Abbiate cura dell'anima, confessatevi, fate la santa comunione, conducete una vita pura, fate elemosine di misericordia, fate tutto quello che potete e vivete nell'amore reciproco, perché l'amore non muore mai».
RispondiEliminaPadre Cleopa di Sihastria
Credete a Cristo che assicura: Neanche un capello del vostro capo perirà e, liberati ormai dalla vostra infedeltà, pensate piuttosto a quanto valete. Che cosa di noi, infatti, potrà essere trascurato dal redentore, se neanche un capello verrà trascurato?
RispondiEliminaS. Agostino
La salita verso il Regno richiede pazienza e generosità. Non si vince facilmente l'attaccamento alle vanità di questo mondo.
RispondiEliminaS. Serafino di Sarov
Quando le cose si impadroniscono di noi, diventiamo molto poveri. Dobbiamo liberarci dalle cose per essere pieni di Dio.
RispondiEliminaMadre Teresa di Calcutta
Contempla la condizione di quella vita, quanto ci è possibile comprenderla: per rappresentarcela degnamente, infatti, nessun discorso è sufficiente, ma da ciò che udiamo possiamo farcene un'immagine oscura, come in un enigma. E' fuggito il dolore, la tristezza e il gemito, è detto (Is 51,11). Cosa può esserci mai di più beato di quella vita?
RispondiEliminaGiovanni Crisostomo
Vuoi conoscere come i martiri rendono testimonianza per la virtù dello Spirito Santo? Ascolta allora quanto dice il Salvatore ai suoi discepoli: Quando vi trascineranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non datevi pensiero del modo come vi difenderete o di che cosa dovete dire, giacché lo Spirito Santo vi insegnerà, in quel momento, come bisognerà parlare (Lc 12,11-12). Sarebbe infatti impossibile rendere testimonianza a Cristo, se non la si rendesse nello Spirito Santo.
RispondiEliminaCirillo di Gerusalemme
La via nella quale noi troviamo la nostra salvezza è Gesù Cristo, il sommo sacerdote delle nostre offerte, il nostro protettore, l'aiuto per la nostra debolezza. Per lui noi fissiamo lo sguardo nell'alto dei cieli: per lui contempliamo, come in uno specchio, la sembianza immacolata e sublime di Dio; per lui si sono aperti gli occhi de nostro essere; per lui la nostra intelligenza, prima ottusa e ottenebrata, rifiorisce alla sua luce mirabile.
RispondiEliminaSan Clemente
Gridare il Vangelo con tutta la propria vita è cercare di amare come lui ha amato, di vivere lo spirito delle beatitudini nella povertà, nella mitezza, nella sete di giustizia, nella misericordia, nella purezza del cuore, nella pace, nella gioia di soffrire la persecuzione per amore di Cristo.
RispondiEliminaPiccola Sorella Magdeleine di Gesù
La salvezza dell'uomo è riposta nella virtù della pazienza, perché la fonte e la protezione di tutte le virtù è la pazienza. Attraverso la pazienza diventiamo padroni della nostra vita, perché quando impariamo a dominar noi stessi, allora davvero cominciamo ad essere padroni di ciò che siamo.
RispondiEliminaGregorio Magno
Anche se ti perseguitano, tu non perseguitare. Anche se ti crocifiggono, tu non crocifiggere. Anche se ti offendono, tu non offendere. Anche se ti calunniano, tu non calunniare.
RispondiEliminaIsacco di Ninive
O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell'infinito Amore, salvezza invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida: la Sposa è pronta per le nozze. Vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo.
RispondiEliminaDalla Liturgia della XXXIV settimana del Tempo Ordinario