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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

lunedì 29 novembre 2010

Riflessioni...Risonanze...scorriamo la I Settimana di Avvento

Lunedì - Is 2, 1-5; Sal.121; Mt 8, 5-11.
Gli scampati di Israele.

Nel ritornello del salmo responsoriale abbiamo un invito incoraggiante e bello: Andiamo con gioia incontro al Signore! L’avvento del Salvatore non può non portare gioia e pace al cuore dell’uomo. D’altra parte anche la Liturgia della parola ci invita ad aprire il cuore alla gioia. Questo germoglio del Signore, che fiorisce dalla radice di David, viene a donare la vita e a ricostruire e radunare i figli d’Israele dispersi nella deportazione di Babilonia. Ma questa gioia è ancora più grande e sicura perché vediamo il Salvatore in azione a favore dell’umanità, risanando il servo del centurione. Non è suo figlio, è uno schiavo eppure lo stesso centurione si muove a cercare la sua salvezza. Egli, pur essendo pagano, crede che Gesù ha la potenza di guarire anche da lontano. Nella sua umiltà si reputa indegno di riceverlo nella propria casa. Questo germoglio già opera e porta salvezza. Il servo viene guarito e il Signore richiama l’attenzione dei suoi discepoli sulla grande fede del centurione. Bello l’elogio che egli tesse di questo militare: “…in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!” Elogio che potrebbe suonare come rimprovero per la nostra poca fede coma lo fu per i contemporanei del Signore, ma anche come invito a crescere nella fiducia messianica in prossimità del Natale del Signore, nonostante le circostanze di umiliazione in cui viene al mondo il Redentore, Lui il figlio di Dio vivente. Non è facile riconoscere nella estrema povertà colui che tutto governa e per mezzo del quale tutto esiste. Non potrebbe essere proprio questa povertà motivo di fede? Colui che ha creato il mondo non viene a cercare le sue ricchezze, ma quello che dura per sempre, le anime. Fin dalla culla annuncia che il suo Regno non è di questo mondo come ripeterà a Pilato. Dinanzi a questo modello di libertà da ogni condizionamento umano, sorga in noi il desiderio di liberarci da tutto ci che ci tiene avvinti alla terra e ci condiziona nelle nostre scelte. M.B.S.

Giornale " A Sua Immagine" - commento di mons. Francesco Ruppi
All'inizio dell'Avvento il Vangelo di Matteo ci riporta agli inizi dell'insegnamento di Gesù. La pagina di oggi è davvero esemplare, ma è anche indicativa per la nostra vita. Se abbiamo fede, possiamo ottenere tutto dal Signore. L'episodio del centurione, che chiede a Gesù la grazia della guarigione del servo, è davvero commovente. Gesù gli risponde che andrà a casa sua a guarirlo, ma il centurione dice una parola che è passata alla storia e noi, prima della comunione, recitiamo sempre: «non c'è bisogno che tu venga casa mia, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito». Il Figlio di Dio rimane colpito da questa parola e gli dice:
«nessuno in Israele ha una fede così grande!».
Il miracolo non lo fa la richiesta, non lo fanno le parole, e nemmeno i ceri, i fiori e le offerte, ma solo la fede: chi ha fede in Dio non sbaglia mai; chi ha fede in Dio non perde mai.

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