Mercoledì -Lc 14, 25-33
Il Vangelo di Luca ci ricorda oggi che, per andare insieme a Cristo, bisogna rinunziare a molte cose,ma soprattutto bisogna portare la propria croce: «chi non porta la propria croce e non viene dopo di me -dice Gesù- non può essere mio discepolo» e aggiungeun esempio: «chi vuole costruire una torre, deve fare prima il progetto e deve vedere se ha i soldi necessari», se no, comincia e poi si ferma. Dobbiamo anche noi fare il progetto della vita cristiana, dobbiamo ricordare che per essere buoni cristiani, è necessaria molta preghiera, l'osservanza della legge di Dio e sono anche necessarie le opere di carità verso i poveri, i malati e tutti i sofferenti. Gesù ci dice un'altra cosa: «chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
I beni non sono soltanto nostri, ma sono anche di chi non ha niente. «Da questo vi riconosceranno che siete miei discepoli - disse una volta Gesù - se vi amerete gli uni con gli altri». Amarsi non a parole, ma coi fatti!
Mons. Cosmo Ruppi, arcivescovo emerito di Lecce.
Per un confronto personale
• Essere cristiano è una cosa seria. Devo calcolare bene il mio modo di seguire Gesù. Come avviene questo nella mia vita?
• "Odiare i genitori", comunità o famiglia! Come combino le due cose? Sono capace di armonizzarle?
Abbiate il cuore di un figlio verso Dio, verso il vostro prossimo il cuore di una madre e la mente di un giudice verso voi stessi.
RispondiEliminaCleopa di Sihastria
Quando le cose si impadroniscono di noi, diventiamo molto poveri. Dobbiamo liberarci dalle cose per essere pieni di Dio
RispondiEliminaMadre Teresa di Calcutta
Una notte, un membro del Sinedrio venne da Gesù perché voleva conoscere che cosa dovesse fare per salvarsi. Gesù non disse: “Guarda, Nicodemo, non devi più mentire”, oppure: “Devi smettere di frodare”. Invece di lasciarsi andare a proibizioni singole, Gesù lo guardò e disse: “Nicodemo, devi rinascere a nuova vita”.
RispondiEliminaMartin Luther King
Eccoti dunque una brevissima norma che compendia tutto: ama e fa' quel che vuoi. Se taci, taci per amore; se parli, parla per amore; se correggi, correggi per amore; se perdoni, perdona per amore. L'amore affondi come una radice nel tuo cuore: da questa radice non può nascere se non il bene.
RispondiEliminaS. Agostino
Asteniamoci dalla mormorazione. Noi non siamo chiamati a giudicare i nostri fratelli. Detestiamo questo vizio, ricordando che la carità ci obbliga ad evitarlo ad ogni costo.
RispondiEliminaMadre Speranza
Il Dio della pace, colui che ingiunge di amare anche i propri nemici, non ci invita certo all'odio ed alla separazione dalle persone a noi piú care. Egli raccomanda di guardarsi da quel falso rispetto nei confronti dei propri cari allorché questi si mostrino d'impedimento alla salvezza.
RispondiEliminaClemente di Alessandria
Vi è su questa terra un albero stupendo; la sua radice –o mistero!- è proprio nel cielo. Alla sua ombra, niente potrebbe mai colpire: uno vi si riposa senza temer tempeste. Quest'albero ineffabile si chiama AMORE; e il suo gustoso frutto si chiama ABBANDONO.
RispondiEliminaS. Teresa di Lisieux
Signore, donaci il coraggio di entrare nella logica della nudità. Vorrei tanto spiegarla anche alle comunità cristiane, al cui interno ci si frantuma spesso per problemi di prestigio, ed è più facile rinunciare alla ricchezza dei beni che a quella del proprio punto di vista.
RispondiEliminaAntonio Bello
Di fronte alla radicalità delle esigenze di Gesù, potremmo quasi disperarci. Ma non è a questo che vuol condurci Gesù. Vuole che costatiamo la nostra impotenza perché questa è l'esigenza della fede, ma per andare a cercare la forza e l'amore là dove Egli ce li offre: nel suo cuore.
RispondiEliminaAvanhoye
Prima dell'azione, delle parole, deve esserci una "presenza" che ama: abissi di silenzio e di distacco che non possono esprimersi comunque, possono solo illuminare.
RispondiEliminaM. Zundel