Lunedì - Solennità di tutti i Santi - Mt 5,1-12a
Nella festa di tutti i santi, la liturgia ci fa ascoltare il Vangelo delle beatitudini,
il manifesto della nuova evangelizzazione:
beati i poveri,
beati gli afflitti, beati quelli che
hanno fame e sete di giustizia, beati
i misericordiosi, beati i puri dicuore,
beati gli operatori di pace,
beati i perseguitati per il nome di Cristo.
Non sono le mete che dobbiamo raggiungere anche noi, per essere davvero beati, ma sono le strade che i santi hanno percorso nella loro esistenza terrena: vi sono,
infatti, santi che risplendono per la loro povertà, come Francesco d'Assisi, altri per la loro purezza, come santa Maria Goretti e santi che hanno accettato il martirio per testimoniare la loro fede in Cristo, Figlio di Dio. Il Concilio Vaticano II ha ribadito che tutti dobbiamo diventare santi, tutti abbiamo la chiamata alla santità. Ognuno deve diventare santo in famiglia, nel lavoro, nella scuola, ovunque si svolge la propria vita. Essere santi vuol dire: pregare sempre, senza stancarsi mai e fare le opere di carità.
Mons. Cosmo Ruppi, arcivescovo emerito di Lecce.
Tutti abbiamo la chiamata alla santità.
Essere santi vuol dire:
pregare sempre, senza stancarsi mai e
fare le opere di carità.
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