La scaltrezza dei figli della luce.
Il Signore Gesù, pur di rendere comprensibili i suoi messaggi di salvezza, ricorre anche al paradosso. Nel vangelo di oggi viene lodata l’astuzia di un autentico imbroglione, che, vìstosi scoperto della sua infedeltà verso il proprio padrone e prossimo ad un licenziamento dal suo incarico, cerca, con abilità e scaltrezza, di accaparrarsi la benevolenza dei creditori, per poi sperare di godere della loro protezione. È fin troppo evidente che il Signore non vuole che imitiamo l’astuzia e ancor meno la disonestà dell’amministratore infedele. Vuole invece che, come figli della luce, ci adoperiamo alacremente, da veri sapienti per conseguire i beni migliori che lo stesso Signore vuole donarci. Egli ci ha avvertiti che “stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita”. Per passare per una porta stretta occorre chinarsi e farsi piccoli, diventare umili, per poter percorrere una strada angusta occorre abilità, destrezza e prudenza. Ecco allora le virtù e la sapienza che Gesù vuole siano praticate dai suoi seguaci. “Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono”. La violenza praticabile dal cristiano è il diuturno sacrificio con cui affronta gli ostacoli della vita, è l’abbraccio volontario della propria croce, è la salita faticosa verso il monte dei risorti. Abbiamo il conforto dello Spirito Santo di Dio che ci illumina e ci fortifica, ci rende astuti e sapienti, coraggiosi ed intrepidi. Se tanta pusillanimità ancora serpeggia nel mondo dei cristiani, dipende dalla mancanza di fede e di fiducia nel Signore, dalla mancanza di preghiera e dalla perenne tentazione dell’autosufficienza. Tutto ciò ci rende deboli e paurosi, rischia di riportare la Chiesa nel buio della catacombe e soprattutto di subire passivamente tutte le angherie o cadere nei facili compromessi con il mondo. Forse è ancora vero che: “I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”.
Per un confronto personale
• Sono coerente?
• Quale criterio uso nella soluzione dei miei problemi?
Gli occhi del Crocifisso ti fissano interrogandoti, interpellandoti. Vuoi stringere di nuovo con ogni serietà l'alleanza con Lui? Quale sarà la tua risposta? "Signore, dove andare? Tu solo hai parole di vita".
RispondiEliminaEdith Stein
O sommo poeta, mi sono seduto ai tuoi piedi. Voglio rendere semplice e schietta tutta la mia vita, come un flauto di canna che tu possa riempire di musica.
RispondiEliminaRabindranath Tagore
Vengono cancellati i confini tra il bene e il male, tra il vero e il falso. Nel caos che ne risulta gli uomini, non avendo il coraggio di esistere come domande che cercano la verità e il bene del proprio essere e del mondo in cui vivono, non hanno dove andare; davanti a loro si stende soltanto il vuoto. Confusi corrono dappertutto, per paura di restare fuori dal progresso. Eppure non vanno da nessuna parte.
RispondiEliminaStanislaw Grygiel
Tutte le ricchezze che sono avaramente conservate, sono inique. E non sono equamente distribuite, se, dopo aver messo da parte ciò che serve a te, non dai il resto agli indigenti.
RispondiEliminaBruno di Segni
L'elemosina non è quella che facciamo noi, quella che intendiamo noi, no! "Elemosyné", cioè l'elemosina, è amore che trabocca. In realtà vuol dire questo. E' come un vaso pieno il cui contenuto si riversa. L'elemosina è la partecipazione misericordiosa alla condizione dell'altro. Solo allora tu, in questa maniera, entri nella sfera di Dio, perché Dio è l'esser per l'altro.
RispondiEliminaDavid Maria Turoldo
Contempla il cielo e innalza il tuo pensiero alle realtà ultraterrene; rifletti al mutamento di tutto il creato, perché non rimarrà come è ora, ma sarà molto più bello e fulgido; e quanto l'oro è più splendente del piombo, tanto migliore del nostro sarà quello stato. Non vi sarà sconvolgimento e guerra: grande sarà l'armonia nel coro dei santi, tutti sempre unanimi tra di loro. Ma ciò che è superiore a tutto, si gode incessantemente la conversazione con Cristo, insieme con gli angeli, insieme con gli arcangeli e le potenze superne.
RispondiEliminaGiovanni Crisostomo
Chi decide e vuole essere discepolo, ricevendo dalle mani del Verbo i pezzi dei pani della conoscenza, nutre migliaia di uomini, mostrando con la pratica la potenza sovrabbondante del Verbo
RispondiEliminaMassimo il Confessore
O Signore, nella giornata che comincia, Tu sei appena disceso. Come infinitamente diversa sarà purtroppo l'intensità della tua Presenza negli eventi che si preparano e ci coinvolgeranno tutti! Proprio nelle medesime circostanze che tra breve afferreranno me e i miei fratelli, Tu puoi essere presente un po', molto, sempre maggiormente, o per nulla.
RispondiEliminaPierre Teilhard de Chardin
La voce di un Padre del deserto
RispondiEliminaUn anziano disse: "Esercita la tua spada". Il fratello gli rispose: "Ma le passioni mi avvinghiano". Disse l'anziano: "Invoca Dio che ha detto: «Invocami nel giorno della tribolazione; ti libererò e tu troverai come darmi gloria (Sl 49,15)
Essere "figli della luce" comporta il più aperto, esplicito e consapevole distacco da se stessi, pronti ad essere sempre nella volontà di Dio, desiderosi di partecipare alla realizzazione del progetto di Dio sul mondo, con una certa mobilitazione spirituale di tutte le proprie facoltà e forze.
RispondiEliminaMat' Marija