In un’unica festa celebriamo oggi due dei dodici apostoli. Leggiamo i loro nome nell’elenco che l’Evangelista Luca riporta. Ciò è sufficiente per noi per ricordare che sono stati scelti da Cristo per condividere con Lui i tre anni della sua vita terrena per poi, irrorati e fortificati dallo Spirito Santo, essere inviati nel mondo ad annunciare il suo Regno e ad essere testimoni della sua risurrezione. In altra parte della liturgia possiamo ricordare le scarne ed incerte notizie sui due apostoli di oggi. A noi serve piuttosto ricordare la loro interiore fortificazione, operata da Cristo per opera dello Spirito Santo. Serve per attingere coraggio ricordare che uomini deboli ed insicuri come molti di noi, sono stati capaci di adempiere una missione che supera sicuramente le forze umane. Celebriamo perciò in loro la potenza di Dio, la sua indefettibile fedeltà, l’ulteriore conferma che Egli sceglie gli ultimi e i meno adatti secondo le umane valutazioni, per realizzare i suoi più arditi progetti. Non a caso proprio uno dei due, Giuda (da non confondere con l’Iscariota il traditore), chiede a Gesù “Come accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?”. È un interrogativo che ogni apostolo si pone, che potrebbe far proprio ogni cristiano. Serve a riconoscere ancora una volta l’assoluta gratuità dei doni divini e le misteriose vie che il Signore percorre nel fare le sue scelte. Possiamo dire soltanto che egli tutto opera con infinita sapienza e amore e ciò deve indurci alla migliore riconoscenza anche per la fede che è giunta a noi per mezzo degli Apostoli. Quando li ricordiamo e festeggiamo, come facciamo quest’oggi, dovremmo con più intensità e fervore pregare per la chiesa, per il Papa, per tutti gli apostoli di oggi, che dovrebbero trarre i migliori esempi dai primi, scelti direttamente da Cristo.
Per un confronto personale- Gesù trascorre tutta la notte in preghiera per sapere chi scegliere, e sceglie questi dodici! Quale conclusione trarre dal gesto di Gesù?
- I primi cristiani ricordavano i nomi dei dodici apostoli che erano all’origine della loro comunità. Tu ricordi i nomi delle persone che sono all’origine della comunità a cui appartieni? Ricordi il nome di qualche catechista o professore/ssa significativo/a per la tua formazione cristiana? Cosa ricordi maggiormente di loro: il contenuto che ti insegnarono o la testimonianza che ti dettero?
La santità è amore, è corrispondenza alla grazia, è trionfo, è vittoria su di noi e sul mondo, è l'ideale di Gesù per noi.
RispondiEliminaBeata Madre Maria Candida dell'Eucaristia
Cristo è comunione. Non è venuto sulla terra per creare una religione in più, ma per offrire a tutti una comunione in lui.
RispondiEliminafrère Roger di Taizé
Il punto di appoggio di Archimede per questo mondo è una cella di preghiera, dove un vero orante prega in tutta sincerità; ed egli solleverà la terra. Sì, se esistesse questo orante e la sua vera preghiera, quando chiude la porta, è incredibile quello che egli potrebbe fare
RispondiEliminaSorèn Kierkegaard
Il punto di appoggio di Archimede per questo mondo è una cella di preghiera, dove un vero orante prega in tutta sincerità; ed egli solleverà la terra. Sì, se esistesse questo orante e la sua vera preghiera, quando chiude la porta, è incredibile quello che egli potrebbe fare
RispondiEliminaSorèn Kierkegaard
La vita è un inno, cantalo. La vita è gioia, assaporala. La vita è amore, ama.
RispondiEliminaBeata Madre Teresa di Calcutta
Quando avrete posto le fondamenta della rettitudine, dell'umiltà e della carità e avrete incontrato Cristo attraverso la fede, allora dimorerete in Dio e Dio dimorerà in voi.
RispondiEliminaBeato Giovanni Ruysbroeck