Come leggere la storia.
Abbiamo ascoltato dal vangelo di ieri il rimprovero di Gesù per non essere capaci di leggere i segni dei tempi con la luce della fede. Oggi lo stesso Signore ci invita a riflettere sugli episodi di cronaca, che accadono sotto i nostri occhi, ma che sostanzialmente continuamente accadono nella storia degli uomini. Era ferma convinzione dei credenti di allora che ogni disgrazia derivasse da un castigo divino in seguito a peccati commessi. Gesù viene a correggere tale concetto: egli afferma che le vittime di quei disastri e di tutti quelli che sono accaduti o possono accadere, non sono periti per un castigo divino, sicuramente però dovevano essere letti come monito ad una vera conversione e un appello a cambiare vita, memori della fragilità dell’uomo. Come ci appare evidente questo insegnamento in questi giorni! La parabola del fico sterile viene proclamata a conferma di quanto Gesù ci ha già detto: se non ascoltiamo con la dovuta sollecitudine gli appelli divini, se non facciamo seguire a questi la nostra sincera conversione per rende fruttuosa la vita, rischiamo di essere poi respinti dal Signore. Anche questa triste eventualità scaturisce più da un’autocondanna che da un castigo. M.B.S.
Per un confronto personale
- il popolo di Dio, la vigna di Dio. Io sono un pezzo di questa vigna. Mi applico la parabola. Quali conclusioni ne traggo?
- Cosa ne faccio delle notizie che ricevo? Cerco di avere un'opinione critica, o continuo ad avere l'opinione della maggioranza e dei mezzi di comunicazione? P.C.
La sofferenza viene inflitta non da Dio ma dagli esseri umani a loro stessi e ai loro simili, nonché da certe misure difensive che la Terra, la quale è un organismo vivente e intelligente, prenderà per proteggersi dall'assalto della follia umana … Per la via della sofferenza si può arrivare all'illuminazione.
RispondiEliminaEckhart Tolle
Vivete in calma col vostro spirito, poiché non avete nulla da temere; Gesù permette la lotta dello spirito non a punizione di esso ma a purificazione. La prova non è a morte ma a salute.
RispondiEliminaPadre Pio
Il Signore non ritarda nell’adempire la sua promessa, ma usa pazienza verso di voi, volendo che tutti abbiano modo di pentirsi.
RispondiElimina2 Pt 3,9
Cristo.
RispondiEliminaE anch'egli ha lasciato il seno del Padre e si è commosso di noi e ci ha amati perdutamente.
Tu ora non sei che nostro fratello, hai sofferto ogni nostro dolore. Noi ti sentiamo nel tuo pianto sulla fossa di Lazzaro.
La nostra carne non ti abbandona: sei un Dio che si consuma in noi, un Dio che muore. Vivi di noi, sei la verità che non ragiona: un Dio che pena nel cuore dell'uomo.
David Maria Turoldo
Signore, abbi pazienza con me.
RispondiEliminaRicordati dell'edera che hai creato e che fiorisce soltanto in autunno,
quando tutte le altre piante hanno già dato il loro frutto.
G. Chopiney
L'io, gonfiato di nulla, distrugge o asservisce gli altri, presume di un sapere e di un potere assoluti, svuota gli altri del loro mistero e li fa gravitare attorno al proprio vuoto.
RispondiEliminaOlivier Clement
Dio ha scritto la sua legge nei nostri cuori con lo Spirito Santo; questa legge nuova è l'amore che egli ha effuso nei nostri cuori, nel battesimo, mediante lo Spirito Santo; essa ci rende capaci di mettere in pratica anche le altre leggi; ci permette di camminare secondo lo Spirito, obbedendo al vangelo.
RispondiEliminaRaniero Cantalamessa
Quante grazie ordinarie e straordinarie: la preservazione dalle gravi cadute, le occasioni senza numero di fare del bene, la buona salute fisica, la tranquillità dello spirito, la buona reputazione... Quante grazie, Dio mio! Ciò mi deve tenere in un atteggiamento abituale di amore umile.
RispondiEliminaGiovanni XXIII
Più la pioggia cade abbondante più impregna la terra. Più invochiamo assiduamente il nome di Gesù e più Egli intenerirà la terra del cuore facendola fiorire di santi e lieti desideri.
RispondiEliminaEsichio il Sinaita