Giovedì - Beata Maria Vergine del Rosario - Lc 11,5-13
Festa istituita dal Papa S. Pio V nel 1572, a ricordo della vittoria navale del 7 ottobre 1571 riportata dalle forze cristiane sui turchi minacciosi, vittoria attribuita dal santo pontefice all'intercessione di "Maria aiuto dei Cristiani" invocata contemporaneamente dalle confraternite del Rosario.
Il brano evangelico lucano di oggi, ritrae Maria SS.ma nel momento inaspettato e incomprensibile da parte umana, in cui l'angelo Gabriele annuncia alla Vergine di Nazaret che sta per divenire la madre di Dio fatto uomo. E' il momento sublime della grandezza di Maria, "benedetta fra tutte le donne". E' l'inizio dell'interminabile catena delle "grandi cose" che l'Onnipotente ha compiuto in lei, nella sua assimilazione totale a Cristo suo figlio.
Celebrando questa festa con il Santo Padre Giovanni Paolo II in visita al santuario di Pompei, sfogliamo la sua bella enciclica del 16 ottobre 2002, intitolata "Rosarium Virginis Mariae", mettendoci con lui "alla scuola di Maria", perché occupi anche in noi un posto importante nella nostra vita spirituale. Ai noti cinque misteri della gioia, del dolore e della gloria il Servo di Dio Giovanni Paolo II, ha voluto aggiungere quelli della luce, anello mancante nella nostra meditazione sulla vita di Gesù.
Sulla preghiera del rosario, "compendio del Vangelo", si è formata la spiritualità delle nostre famiglie passate, raccolte nel silenzio serale avanti al quadro della Vergine in profonda meditazione. Se ne sente ora la mancanza, se ne vedono tristemente i risultati: l'invadente televisore strozza i sentimenti familiari, separa i cuori. Rimettiamoci sotto il manto di Maria, "madre, maestra, guida", che sostiene il fedele con la sua intercessione potente.
Per un confronto personale
- Come rispondi alla provocazione della parabola? Una persona che vive in un piccolo appartamento in una grande città, come risponderà? Aprirebbe la porta?
- Quando tu preghi, preghi convinto/a di ottenere ciò che chiedi?
Maria è protagonista, umile e discreta, dei primi passi della Comunità cristiana: Maria ne è il cuore spi-rituale, perché la sua stessa presenza in mezzo ai discepoli è memoria vivente del Signore Gesù e pegno del dono del suo Spirito.
RispondiEliminaBenedetto XVI
La legge è benefica, perché riesce a rendere giusti gli ingiusti, purché solo vogliano ascoltarla; libera gli altri dai mali presenti e promette di rendere immortali quelli che hanno scelto di vivere nella saggezza e nella giustizia.
RispondiEliminaLa conoscenza della legge è caratteristica di un animo buono (Pr 9,10.)
Clemente Alessandrino
La prima condizione per ricevere lo Spirito Santo non sono i meriti e le virtù, ma il desiderio, il bisogno, la sete
RispondiEliminaRaniero Cantalamessa
Dio non deve essere riconosciuto solamente ai limiti delle nostre possibilità, ma al centro della vita; Dio vuole essere riconosciuto nella vita, e non solamente nel morire; nella salute e nella forza, e non solamente nella sofferenza; nell'agire, e non solamente nel peccato. La ragione di tutto questo sta nella rivelazione di Dio in Gesù Cristo - Egli è il centro della vita, e non è affatto " venuto apposta " per rispondere a questioni irrisolte.
RispondiEliminaDietrich Bonhoeffer
La preghiera è l'estatica contemplazione dell' Altissimo, nella sua infinita bellezza e bontà: uno sguardo semplice e amoroso su Dio.
RispondiEliminaS. Caterina da Bologna
Le afflizioni santificate si trasformano in promozioni spirituali.
RispondiEliminaMatthew Henry
Noi siamo dei liuti, tu sei l'artista; noi siamo dei flauti, ma il soffio è tuo, Signore; noi siamo dei monti, tua è l'eco..."
RispondiEliminaDavid Maria Turoldo
E coloro che non sanno di lettere, non si preoccupino di apprenderle, ma facciano attenzione che ciò che devono desiderare sopra ogni cosa è lo Spirito del Signore.
RispondiEliminaSan Francesco d'Assisi
Coloro che posseggono il mio Spirito nel loro cuore, posseggono Colui che risplende e che grida verso mio Padre; e per loro Egli mi dice: "Abbà, Padre mio!" Perché loro sono diventati figli di Dio e con fiducia mi riconoscono, mi guardano e mi chiamano: Padre!
RispondiEliminaSan Simeone Nuovo Teologo
Non è necessario dire tante parole nella preghiera. Dì sovente: "Signore, abbi pietà di noi come tu vuoi e come tu sai". Quando la tua anima è in angustie, dì: "Aiutami". E Dio ti farà misericordia perché sa quello che ti conviene.
RispondiEliminaMacario