Gesù prende in disparte i suoi discepoli perché deve preannunciare loro gli eventi futuri che riguardano la sua persona: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». È più che evidente che Gesù parla della sua passione morte e risurrezione. Pare però che i dodici non capiscano e non vogliono intendere quel linguaggio, tant'è vero che due di loro, Giacomo e Giovanni, si accostano al maestro per chiedere qualcosa che non ha nulla a vedere con l'annuncio che egli ha appena fatto: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Tremendo contrasto! Viene da chiedersi come è possibile nutrire pensieri di gloria e aspirare ai primi posti mentre il maestro sta parlando di passione e di morte. Come è difficile per noi assimilare i pensieri di Dio, comprendere ed accettare i suoi progetti! Tuttavia Gesù non disattende la loro richiesta per quanto assurda possa sembrare, ma nella sua divina sapienza pone le condizioni inderogabili per raggiungere la vera grandezza e il posto che ci è riservato. «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Bere il calice amaro della sofferenza, essere disposti a subire il battesimo di sangue, cioè il martirio, seguire Cristo nella sua passione, queste sono le condizioni per poi sedere con Cristo nella sua gloria. Tutto ciò non ha però neanche la minima somiglianza con il potere umano e la gloria che sognano i due Apostoli ed è perciò anche ingiustificata l'invidia e lo sdegno che nasce nel cuore degli altri dieci. Anche loro hanno bisogno di una salutare istruzione che Gesù non manca di dare loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Questo è un messaggio che vale per tutti gli apostoli, vale per tutta la chiesa, vale soprattutto per coloro che dovranno assumere compiti di guida e dovranno essere i primi nel popolo santo di Dio. Non il potere, ma il servizio dovrà essere il proposito costante da vivere nella chiesa di Dio.
Per un confronto personale
• Giacomo e Giovanni chiedono il primo posto nel Regno. Oggi molte persone pregano per chiedere denaro, promozioni, guarigioni, successo. Cosa cerco io nella mia relazione con Dio e cosa chiedo a Dio nella preghiera?
• Umanizzare la vita, servire i fratelli e le sorelle. Accogliere gli esclusi. E' il programma di Gesù, è il nostro programma. Come le metto in pratica?
Sì, abbiamo avuto il coraggio - in certi periodi della nostra vita - di crederci diversi dagli altri uomini. E qui sta la menzogna più radicale, dettata dall'egoismo più pericoloso: quello dello spirito. E su tale menzogna il nostro egoismo fa la sua costruzione babelica, riuscendo a servirsi della stessa pietà, della stessa preghiera per soddisfarsi.
RispondiEliminaCarlo Carretto
La scienza sia il tuo cuore, e la Parola di verità, accolta con cura, sia la tua vita. Se rechi in te l'albero della verità, e porti il suo frutto, potrai cogliere sempre quei beni che –davanti a Dio- sono veramente desiderabili, che non sono toccati dal serpente né contaminati da inganno.
RispondiEliminaDiscorso a Diogneto
Non riteniamo un gran bene la ricchezza; un bene grande è possedere non un patrimonio, ma il timore di Dio e la pietà tutta quanta.
RispondiEliminaGiovanni Crisostomo
La comunione è la pietra di paragone. Nasce innanzitutto al cuore del cuore di ogni cristiano, nel silenzio e nell'amore.
RispondiEliminaFrère Roger di Taizé
Dono dello Spirito è la libertà dei figli, che vivono un'esistenza nuova, nell'amore del Padre e dei fratelli.
RispondiEliminaS. Fausti
Dammi sensi puri per vederti
RispondiEliminaDammi sensi umili per udirti.
Dammi sensi d'amore per servirti
Dammi sensi di fede per dimorare in te.
Dag Hammarskjold