È molto bello e significativo che il giorno della festa di un Apostolo, oggi S. Mattia, la liturgia ci faccia riascoltare le parole di Gesù: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore». È l’ennesima dichiarazione esplicita da parte di Gesù per uno dei suoi prediletti. Quell’amore che non ha limiti ne confini, tocca gli accenti più elevati ed intensi quando il Maestro divino si rivolge a coloro che egli stesso ha prescelto e chiamato all’intimità della sua vita. È un amore della stessa natura e della stessa intensità di quello che unisce nella perfezione divina il Padre al Figlio; è un amore che è la terza persona della trinità, lo Spirito Santo. I destinatari privilegiati di oggi siamo noi Sacerdoti, noi, in cui Egli ha riposto la sua fiducia per essere i primi testimoni, che debbono doverosamente incarnare in tutta la persona, quella stessa di Cristo. Ha chiesto a Mattia, a tutti i suoi discepoli, a tutti noi, di rimanere nel suo amore; questa è la condizione indispensabile per essere come lui e poter agire fedelmente in sua vece. Ci ha scelti e consacrati per renderci capaci di consacrare, benedire, assolvere, educare e testimoniare la fede. Ci ha chiesto di diventare pane per tutti, di essere disposti a versare il nostro sangue, ad essere disponibili a fare di tutta la nostra vita una sacra celebrazione, una eucaristia continua. Il memoriale di Cristo infatti si perpetua e si attualizza nei suoi sacerdoti e per mezzo loro e con loro in tutti i fedeli. Sono essi perciò che debbono brillare come lampade poste sul lucerniere, sono essi che hanno, per divina disposizione, il compito di guidare, orientare, sostenere, amare tutti incondizionatamente. Per questo il Signore Gesù ha riversato amore particolare su ciascuno di essi, perché a loro volta siano capaci di spargere amore nel mondo, nel cuore di ogni uomo. La sublimità della missione la si comprende solo vivendola giorno dopo giorno, messa dopo messa. Sentirsi come Cristo non è quindi un privilegio di cui vantarsi, ma una missione da compiere in un atteggiamento di profonda umiltà, in una vera prostrazione, sempre pronti a lavare i piedi e a detergere ogni lacrima, ogni miseria, con l’acqua salutare e salvifica che incessantemente sgorga dal costato di Cristo. Rimanere nell’amore di Cristo allora significa comprendere la predilezione di cui indegnamente siamo stati fatto degni, significa sentire l’urgenza della testimonianza, significa soprattutto una intimità indissolubile di comunione con Lui, che ci consenta di somigliargli nel modo migliore possibile. Dobbiamo essere rigenerati dalla Madre di Dio, solo lei, piena di Spirito Santo, può plasmarci ad immagine del suo Figlio. Solo con lei possiamo a nostra volta generare Cristo sui nostri altari. È sempre lei la Madre, è suo per sempre il compito di dare alla luce il suo Figlio per noi. Solo lei può colmare il nostro cuore dai probabili vuoti, derivanti dalla nostra condizione. Sola la Vergine può essere la nostra Madre e la nostra Sposa. Con lei abbiamo la certezza di poter rimanere nell’amore di Cristo e saper spargere amore come Cristo.
Per un confronto personale
• Amare il prossimo come Gesù ci ha amato. Ecco l'ideale di ogni cristiano. Come lo vivo?
• Tutto ciò che ho udito dal Padre ve l'ho raccontato. Ecco l'ideale della comunità: giungere ad una trasparenza totale. Come lo viviamo nella mia comunità?
O Signore, prendi questo cuore di pietra e donami un cuore umano; un cuore che ti ama, un cuore per rallegrarmi in te.
RispondiEliminaS. Ambrogio
Dalla gloria del cielo la Vergine Madre intercede per tutti i credenti, chiamati sulla terra a far crescere la totalità del corpo del Figlio risorto, tramite il dono dello Spirito pentecostale .La stessa Madre che, dal giardino nuovo della nuova primavera, per prima annuncia la risurrezione del Figlio, assiste premurosamente la Chiesa, chiamata a generare nuove membra a Cristo nei sacramenti pasquali.
RispondiEliminaSergio Gaspari
Il mondo cambia se io cambio, il mondo si fa nuovo se io divento nuova creatura e mi impegno, anche se altri non lo fanno. Perché la notte comincia con la prima stella, il fiume comincia con la prima goccia d'acqua, l'amore comincia con il primo sguardo.
RispondiEliminaErmes Maria Ronchi
Dio si dona interamente a chi si dà del tutto a Lui.
RispondiEliminaCharles de Foucauld
Ama molto coloro che ti contraddicono e non ti vogliono bene, poiché in tal modo si genera amore nel petto in cui non esiste; fa come Dio con noi, il quale ci ama affinché lo amiamo mediante l'amore che Egli ci porta
RispondiEliminaS.Giovanni della Croce