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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

Corpus Domini

Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

sabato 2 maggio 2009

Riflessioni...risonanze - (scorriamo la III settimana di Pasqua)

Sabato – Sant’Atanasio – Gv 6,60-69
La parola di Gesù è segno di contraddizione – Il discorso sul pane di vita è uno scandalo per coloro che lo prendono alla lettera: Pietro apprenderà più tardi che Gesù annunciava la propria glorificazione; ma accoglie nella fede la parola del Signore, che insegna nel nome del Padre suo.
La fede in Dio, che si manifesta in Gesù Cristo, suo figlio, tramite la sua parola, la straordinarietà dei suoi gesti, la sua capacità di offrire con molta generosità se stesso al Padre per la salvezza di tutti gli uomini….non è un “accessorio” ma il fondamento di ciascun cristiano.
La parola di Gesù, in certi momenti diventa difficile ed inquietante, lontana dalla comune, umana comprensione. E’lo Spirito di Dio che trova la sua massima espressione nella grazia sacramentale, che riceviamo sin da bambini con il Battesimo a venirci in aiuto nella “costruzione” di quel granellino di senape, che già lo stesso Gesù riconosce una meta significativa per l’uomo. Parte dei suoi discepoli si tira indietro dinanzi a queste difficoltà, chi resiste è chi riesce a capire che l’uomo nella sua piccola “struttura” senza l’aiuto dello Spirito Santo è e rimane nell’incapacità di comprendere il grande “Mistero” Gesù Cristo, uomo- Dio.
Nella misura in cui si “vive” lo Spirito Santo, la quantità e la qualità di ascolto della terza persona della SS: Trinità, la si lascia penetrare nella propria vita, nell’attimo del proprio quotidiano, sta il raggiungimento di quel piccolo granellino di senape, che qualifica il rapporto uomo –Dio, che come tutte le relazioni è un rapporto tra due soggetti ognuno dei quali, consapevole delle proprie “capacità” si dona all’altro incondizionatamente. Nel caso specifico, Dio ama gli uomini in uguale misura e si offre spontaneamente a tutti, il salto di qualità deve farlo l’uomo, "costruendo” in tutto l’arco della sua vita il rapporto con il suo Dio, per potere dire con Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.

2 commenti:

  1. Il primo tesoro della mia anima è la fede, la santa fede schietta ed ingenua dei miei genitori e dei miei buoni vecchi. Sarò scrupolo e austero con me stesso perchè in nessun modo la purezza della mia fede patisca danno alcuno (Giovanni XXIII, il giornale dell'anima)

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