Mercoledì - Gv 17,11-19
“Consacrati nella verità” – Al momento di offrire la propria vita per il mondo, Gesù affida i suoi discepoli al Padre, pregandoli di mantenerli fedeli al vangelo che hanno ricevuto, in modo che siano santificati dalla verità di cui saranno testimoni. Cfr. Messalino ed. EDBGesù, continua il Suo “colloquio” con il Padre, con il quale si evidenzia un rapporto molto intimo e continuo, il Padre è sempre nel Figlio, il Figlio sempre pronto nel Padre, un’intimità che si fa tenerezza, tutta la profonda tenerezza che proviene da uno strettissimo rapporto di Amore. Un grande esempio, un forte messaggio, una testimonianza incisiva di rapporto famigliare, parole che suonano e suoneranno sempre fortemente specie in occasione di “crolli” della consistenza dei rapporti famigliari, in momenti come quelli che la società civile attuale sta vivendo. La famiglia, il primo, piccolo “luogo” sociale conosciuto da ogni cristiano che nasce alla vita terrena, dove comincia a tracciare le prime linee della propria esistenza dovrebbe essere il luogo dove l’amore, l’Amore Vero che viene da Dio dovrebbe segnare unicamente i rapporti interpersonali tra i componenti, in particolare modo tra genitori e figli, Tra il figlio ed il Padre, il capo-famiglia, l’uomo preposto insieme alla madre a continuare a “nutrire” la vita del figlio di esempi e buone maniere perché i valori morali cristiani vengano trasmessi serenamente, tramite un “ un tenero", continuo colloquio. Non può certamente mancare l’atto di affidamento dei discepoli al Padre ed è proprio questo il momento culminante del brano di oggi, il momento in cui tutta la “tenerezza” del Vero Amore si esprime: “Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.”…” Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.”…” Consacrali nella verità. La tua parola è verità”…
“Consacrati nella verità” – Al momento di offrire la propria vita per il mondo, Gesù affida i suoi discepoli al Padre, pregandoli di mantenerli fedeli al vangelo che hanno ricevuto, in modo che siano santificati dalla verità di cui saranno testimoni. Cfr. Messalino ed. EDBGesù, continua il Suo “colloquio” con il Padre, con il quale si evidenzia un rapporto molto intimo e continuo, il Padre è sempre nel Figlio, il Figlio sempre pronto nel Padre, un’intimità che si fa tenerezza, tutta la profonda tenerezza che proviene da uno strettissimo rapporto di Amore. Un grande esempio, un forte messaggio, una testimonianza incisiva di rapporto famigliare, parole che suonano e suoneranno sempre fortemente specie in occasione di “crolli” della consistenza dei rapporti famigliari, in momenti come quelli che la società civile attuale sta vivendo. La famiglia, il primo, piccolo “luogo” sociale conosciuto da ogni cristiano che nasce alla vita terrena, dove comincia a tracciare le prime linee della propria esistenza dovrebbe essere il luogo dove l’amore, l’Amore Vero che viene da Dio dovrebbe segnare unicamente i rapporti interpersonali tra i componenti, in particolare modo tra genitori e figli, Tra il figlio ed il Padre, il capo-famiglia, l’uomo preposto insieme alla madre a continuare a “nutrire” la vita del figlio di esempi e buone maniere perché i valori morali cristiani vengano trasmessi serenamente, tramite un “ un tenero", continuo colloquio. Non può certamente mancare l’atto di affidamento dei discepoli al Padre ed è proprio questo il momento culminante del brano di oggi, il momento in cui tutta la “tenerezza” del Vero Amore si esprime: “Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.”…” Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.”…” Consacrali nella verità. La tua parola è verità”…
Essi non sono del mondo (Gv 17,14)
RispondiEliminaIl Cristiano non ha dimora permanente quaggiù. Ma la sua libertà non è un'evasione. Egli si mantiene libero per meglio servire. Ha rinunciato al mondo come tentazione, ma Dio gli ha ridato il mondo come vocazione al servizio degli uomini (Cl. Geffrè)
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