Vedere Cristo è abbracciarlo prima con la fede e poi con tutta la nostra vita. È l'intensità del suo amore, è il bisogno di comunione che ci consente di fonderci con lui. Noi vediamo solo un po' di pane e poche gocce di vino, ma, illuminati dalla fede, sappiamo la storia che narrano e racchiudono. Un mistero che si svela solo con l'esperienza, quando la sua e la nostra storia, trovano costanti punti di somiglianza e motivi di comunione, quando sentiamo che, nutriti del corpo e del sangue di Cristo, sorbiamo germi viventi di immortalità e di risurrezione. Più che fare comunioni il Signore ci invita ad essere e diventare eucaristia con Lui, già durante il faticoso ed aspro pellegrinaggio terreno. Ciò affinché la sua volontà si compia in noi ed Egli possa adempiere per tutti la volontà del Padre. Ci appare evidente che il piano della salvezza e i frutti della redenzione si possono attuare efficacemente in noi solo a condizione che la vita del risorto si trasfonda in ciascuno di noi per mezzo di quel pane, che è la stessa carne di Cristo. Forse siamo ancora incantati e perplessi dinanzi ad una piccola ostia, troppo piccola per sfamare il mondo, troppo piccola per contenere tutta la storia di Cristo e tutta la storia dell'umanità, troppo piccola per essere il segno visibile reale di un amore infinito, piccola anche per poter essere garanzia di una vita nuova e caparra di salvezza eterna. Anche a noi capita di vedere senza credere, di mangiare senza nutrirci, di prendere ostie consacrate e sentire solo il sapore del pane o bere il suo sangue senza sentire fluire dentro la divinità. Eppure in ogni eucaristia Cristo ripete senza stancarsi mai che egli, per mandato del Padre, vuole la salvezza di tutti, vuole che tutti risorgano a vita nuova, tutti possano aspirare alla vita eterna nella beatitudine perfetta. Viviamo in una umanità denutrita, viviamo tra affamati e assetati, ma non siamo capaci di nutrirci di Dio, il pane rimane sulla mensa, viene carcerato nei piccoli tabernacoli e fuori si geme. Quel pane spezzato nella cena e fecondato sulla croce è da mangiare per vivere, per credere, per amare e per sentirsi amati. Sono le nostre urgenze: Egli ci attende per un banchetto di gioia. Siamo tutti invitati. M.B.S.
Per un confronto personale
• Antisemitismo: guarda bene dentro di te e cerca di strappar via qualsiasi resto di anti-semitismo.
• Mangiare il pane del cielo vuol dire credere in Gesù. Come mi aiuta tutto questo a vivere meglio l'eucaristia? P.C.
L'eucaristia è il sacramento dell'amore. E l'amore è ciò che sopravviverà nel secolo senza fine che non invecchierà quando tutti i carismi che oggi ci impressionano, come la scienza, la profezia e così via, passeranno.
RispondiEliminaIoannis Zizioulas
Nessuna cosa visibile o invisibile mi impedisca di raggiungere Gesù Cristo.
RispondiEliminaS. Ignazio di Antiochia
Nei periodi più oscuri, molto spesso un piccolo numero di donne e di uomini, sparsi nel mondo, sono stati capaci di rovesciare il corso delle evoluzioni storiche, perché speravano contro ogni speranza. Ciò che sembrava destinato alla disgregazione, è entrato allora nella corrente di un dinamismo nuovo.
RispondiEliminaRoger Schutz
Egli è il pane di vita. Chi mangia la vita non può morire. Andate a lui e saziatevi, perché egli è il pane di vita. Andate a lui e bevete, perché egli è la fonte.
RispondiEliminaS.Ambrogio
L'eucaristia è il sacramento dell'amore. E l'amore è ciò che sopravviverà nel "secolo senza fine che non invecchierà" quando tutti i carismi che oggi ci impressionano, come la scienza, la profezia e così via, passeranno.
RispondiEliminaIoannis Zizioulas
"Se rinunciate alla vostra volontà per cercare la volontà di Dio, Dio sarà con voi. Se volete seguire il vostro pensiero, Dio vi abbandonerà".
RispondiEliminaArchim. Sophrony