Giovedì - Lc 7,36-50
Lacrime di conversione: la fede che salvaAncora oggi suscita compassione anche in noi questa donna peccatrice che si prostra ai piedi di Gesù, li cosparge di lacrime e di olio profumato e li asciuga con i suoi capelli e li bacia con venerazione. È un sincero atto di pentimento, di amore e di profonda gratitudine. Ci ricorda le lacrime di tanti pentiti della storia, di quanti, come Sant’Agostino, dopo l’esperienza amara del peccato hanno trovato la via della salvezza e della santità. A dire di molti le lacrime umane, quelle causate dal dolore più intimo e profondo, hanno un grande potere di interiore purificazione e sicuramente meritano un sincero rispetto; forse proprio per questo nei vecchi libri di preghiere troviamo ancora diverse invocazioni a Dio per ottenere il dono della lacrime. Quelle della donna del Vangelo gli meritano il perdono e la salvezza da parte di Gesù. Ancora una volta però all’atteggiamento misericordioso di Cristo si contrappone la stupida e meschina miopia degli scribi e dei farisei, i quali, come è loro costume, si ostinano nel pensare solo agli spetti formali della legge fino a deformare lo stesso pensiero di Dio. Capita ancora a certi zelanti dell’umana giustizia vedere nella misericordia divina solo un atteggiamento di debolezza o addirittura di sottile ingiustizia. A pensare che in Paradiso saremo lì a cantare in eterno la misericordia del Signore; vale la pena iniziare sin da ora quel canto! Monaci Benedettini Silvestrini
«Lodate, glorificate, temete il Signore!». Qui il timore è la lode, che è giunta al punto in cui essa non sa più cosa dire: e la lode diventa stupore, silenzio e amore.
RispondiEliminafrère Roger