“Si dirà di Sion: l’uno e l’altro in essa sono nati e lui, l’Altissimo, la mantiene salda.”
Quanto mai indovinata è la scelta di questo salmo per una festività mariana.Sion, il monte santo su cui sorge Gerusalemme e verso cui il salmista vede convergere tutte le genti senza più distinzione di credo e di nazionalità, è descritto come un grembo fecondo, evocativo della straordinaria maternità di Maria.Di questa donna, in tutto simile a noi ma totalmente spalancata all’azione della grazia fino ad essere concepita immacolata, si può dire in verità che “le sue fondamenta sono sui monti santi” e che Dio la ama “più di tutte le dimore di Giacobbe”, secondo le parole stesse del salmo.Qui, nel suo grembo verginale, verrà intessuto il corpo di Colui che, come dice la prima lettura tratta dal profeta Michea, “pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio” (5,3), i reduci dall’esilio.Ma sarà ancora a lei che il Cristo morente affiderà la Chiesa nascente, i suoi discepoli, perché, in una rinnovata gestazione che si protrarrà fino alla fine dei tempi, il Cristo mistico raggiunga la sua piena maturità.Ogni cristiano, ogni uomo è custodito in quel grembo con materna tenerezza, così che in tutta verità si può dire che “l’uno e l’altro in essa, tutti là sono nati” per volontà dell’Altissimo.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi intratterrò filialmente con Maria, chiedendole di aiutarmi a rimuovere in me quanto mi rende dissimile da Gesù.
Come è bello e consolante, Maria, poterti chiamare col nome di “mamma”! In questo leggo l’amore infinito di Gesù che anche di te ha voluto espropriarsi pur di assicurarmi una guida sicura nel mio pellegrinaggio terreno. Chiedigli di donarmi un cuore veramente filiale. (Eremo San Biagio)
Martirologio Romano: Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nata dalla discendenza di Abramo, della tribù di Giuda, della stirpe del re Davide, dalla quale è nato il Figlio di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo per liberare gli uomini dall’antica schiavitù del peccato.
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