Sabato - Lc 6,1-5
E diceva loro: “Il Figlio dell’uomo è Signore del sabato”.
E diceva loro: “Il Figlio dell’uomo è Signore del sabato”.
Nel Vangelo odierno andiamo con Gesù e con i suoi discepoli nell’aperta campagna. Biondeggia il grano e i discepoli ne colgono per nutrirsi. Ma - attenzione!- è sabato; il giorno sacro per eccellenza. Talmente sacro che la legge di Mosè proibiva in modo assoluto di dedicarsi a qualsiasi lavoro: anche a quello di raccogliere i frutti della campagna. Il fatto che Gesù lasci liberi i suoi di prendere il grano e di cibarsene il giorno di sabato diventa occasione di scandalo per alcuni farisei. Al loro interrogativo circa questa trasgressione della legge mosaica, Gesù porta il ragionevole esempio del Re Davide che, per obbedire a una esigenza di carità, lasciò perdere questa osservanza. È qui che Gesù spontaneamente rivela la sua consapevolezza di quello che Egli è: “Signore del sabato”. Se appunto ti sei fatto l’idea di quello che di grande e di sacro era il sabato, ti puoi fare anche l’idea di come suona qui questo dire di Gesù: “Il figlio dell’uomo (Lui in persona) è Signore del sabato”.Così dice bene il grande S. Ambrogio nel suo commento al vangelo di Luca: “Gesù non solo con le parole ma coi fatti spoglia l’uomo dall’antica osservanza della legge per rivestirlo con la vita nuova della grazia. Per questo in giorno di sabato, egli fa attraversare i campi biondeggianti. Il campo è tutto questo mondo, la messe è la moltitudine dei credenti, le spighe sono i frutti della Chiesa che gli apostoli raccoglievano con le loro opere, nutrendo se stessi mentre facevano progredire noi nella signoria di Cristo.” ( commento a san Luca V 28)In una pausa contemplativa mi interrogo: La consapevolezza di questa “signoria” del Signore è tale da essere per me libertà e vita vera? oppure lascio che altre cose mi signoreggino?
Signore, dammi di vivere sotto il tuo sguardo, nella signoria del tuo amore ogni ora, ogni attimo della mia vita.
Martirologio Romano: A Calcutta in India, beata Teresa (Agnese) Gonhxa Bojaxhiu, vergine, che, nata in Albania, estinse la sete di Cristo abbandonato sulla croce con la sua immensa carità verso i fratelli più poveri e istituì le Congregazioni delle Missionarie e dei Missionari della Carità al pieno servizio dei malati e dei diseredati.
RispondiEliminaLe parole di un teologo
RispondiEliminaGesù non si legò ad alcun partito, non fu passivo nei confronti della tradizione, non si lasciò strumentalizzare dai politici, a volte prese distanza anche dalla legge. Gesù fu l’uomo libero per eccellenza, libero per amare.
Christian Duquoc