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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

venerdì 10 dicembre 2010

Riflessioni...Risonanze...scorriamo la II Settimana di Avvento

Venerdì - Is 48,17-19 Sal 1 Mt 11,16-19: Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell’uomo.
Messaggio: Fedeltà e prosperità
Troviamo un nesso logico molto forte tra la prima lettura e il brano del vangelo nella durezza di cuore dei contemporanei di Isaia e di Gesù. Per mezzo del profeta Dio si lamenta dell'infedeltà del suo popolo, causa di tutte le sue sventure. Fa balenare dinanzi ai suoi occhi quale sarebbe stata la sua felicità se avesse obbedito ai suoi comandi. Il vangelo ci presenta ugualmente l'ostilità degli uditori di Gesù che non hanno saputo riconoscere l'invito di Dio alla conversione né nella predicazione austera di Giovanni né in quella dolce e amabile del Salvatore. In ambedue le epoche vanno rimproverate una fredda indifferenza ed una radicata incredulità alle sollecitazioni della grazia. In Gesù, come nell'animo del profeta, si nota una certa amarezza e delusione. Si sarebbero aspettata un condotta ben diversa, una disponibilità ad accogliere i messaggi di salvezza, invece un netto rifiuto. E' noto che molti genitori hanno provato o provano la stessa amarezza di Gesù nei riguardi dei propri figli che invece di seguire i consigli di chi ha alle spalle una lunga esperienza, hanno voluto o vogliono agire e fare scelte secondo il proprio capriccio per ritrovarsi poi impigliati in difficoltà così grandi da rimanerne schiacciati. Anche oggi il Signore chiama me, chiama te, genitore o figlio, all'ascolto della sua parola e alla fedeltà agli insegnamenti che essa ci offre per vive tranquillamente la nostra vita. Il rifiuto, la trasgressione portano solo disordine e turbamento nella coscienza, angoscia e sconforto nell'animo, ansietà e sofferenza in quanti ti nutrono affetto. L'Innominato dei Promessi Sposi si indispettiva e mal sopportava la pace e la tranquillità della gente che egli dal suo oscuro castello sentiva accorrere in chiesa per incontrare il cardinale Carlo Borromeo. Tormentato da rimorsi, si recherà anche lui dal prelato per avere una parola di pace. Forse questa esperienza è anche nostra quando, turbati nella coscienza, incontriamo uomini tranquilli e sereni. Se ci trovassimo in questo mare in tempesta, invochiamo il Signore, con sincerità ritorniamo a lui con pentimento e la pace tornerà nel nostro cuore. M.B.S.

Giornale "A Sua Immagine" - commento di mons. Francesco Ruppi

Per aiutarci alla conversione e prepararci bene alla nascita del Signore, ascoltiamo oggi una pagina un po' triste del Vangelo di Matteo. Gesù, dopo aver fatto l'elogio di Giovanni Battista, paragona la gente a quei fanciulli che in piazza suonano il flauto e dicono ai compagni: «vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato un lamento e non avete pianto», il che vuol dire che non avete più né orecchie, né voce...Non ascoltate né i vecchi profeti, né Giovanni Battista. Se non ascoltate il Battista, forse non ascoltate neppure il Figlio dell'uomo, che è lui. Siamo tutti dei ragazzi capricciosi, invece i cristiani, proprio perché seguaci di Cristo, devono essere saggi, ponderati, riflessivi. Dobbiamo cioè avere quella sapienza, di cui parla la stessa pagina di Matteo, ma ricordiamo che la sapienza vera non viene dai libri e neppure dalla nostra personale esperienza, ma è un dono dello Spirito Paraclito.

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