Mercoledì – Lc 11,29-32
Giona viene inviato a una nazione pagana e depravata per annunciare il giudizio di Dio su di essa. Secondo le vedute del profeta ciò equivaleva a decretarne la definitiva rovina, secondo i progetti di Dio, invece, vuole essere una mano tesa a promuoverne la conversione.Quanto le nostre vedute sono lontane dalle sue! Noi innalziamo steccati che mantengano le distanze tra "noi" e "loro". Basta poco: nazionalità e religioni diverse, ideologie contrapposte, modi di vedere e di fare che non condividiamo… Tutto può essere causa di penose rotture.Per Dio, invece, non esistono "figli" e "figliastri". Di tutti si prende cura con lo stesso immenso amore.Se qualcuno viene scelto e chiamato a una maggiore vicinanza con lui, non è per un privilegio ma per una missione particolare da compiere. Proprio come avviene per Giona, il profeta di YHWH, inviato a Ninive, in un momento particolarmente grave per il dilagare del male che rischia di travolgere la città. "Va' e annuncia", si sente dire da Dio. "Va' e annuncia" non al popolo eletto, ma a quei pagani disprezzati e allontanati dagli ebrei, a quel popolo di peccatori."Va' e annuncia", dice a noi, cristiani di oggi. Va' da chi sembra rifiutare ogni legge morale, rigettare ogni freno alle proprie passioni sregolate. Va' in mezzo a tanto disorientamento e "annuncia".No, non possiamo tenere per noi la luce che ci è donata, non possiamo ignorare l'appello che si leva dalle tenebre che ci avvolgono. Non sta a noi giudicare e condannare, ma sta a noi proporre uno stile di vita più consono alla nostra dignità di figli di Dio. Eremo S. Biagio
Giona viene inviato a una nazione pagana e depravata per annunciare il giudizio di Dio su di essa. Secondo le vedute del profeta ciò equivaleva a decretarne la definitiva rovina, secondo i progetti di Dio, invece, vuole essere una mano tesa a promuoverne la conversione.Quanto le nostre vedute sono lontane dalle sue! Noi innalziamo steccati che mantengano le distanze tra "noi" e "loro". Basta poco: nazionalità e religioni diverse, ideologie contrapposte, modi di vedere e di fare che non condividiamo… Tutto può essere causa di penose rotture.Per Dio, invece, non esistono "figli" e "figliastri". Di tutti si prende cura con lo stesso immenso amore.Se qualcuno viene scelto e chiamato a una maggiore vicinanza con lui, non è per un privilegio ma per una missione particolare da compiere. Proprio come avviene per Giona, il profeta di YHWH, inviato a Ninive, in un momento particolarmente grave per il dilagare del male che rischia di travolgere la città. "Va' e annuncia", si sente dire da Dio. "Va' e annuncia" non al popolo eletto, ma a quei pagani disprezzati e allontanati dagli ebrei, a quel popolo di peccatori."Va' e annuncia", dice a noi, cristiani di oggi. Va' da chi sembra rifiutare ogni legge morale, rigettare ogni freno alle proprie passioni sregolate. Va' in mezzo a tanto disorientamento e "annuncia".No, non possiamo tenere per noi la luce che ci è donata, non possiamo ignorare l'appello che si leva dalle tenebre che ci avvolgono. Non sta a noi giudicare e condannare, ma sta a noi proporre uno stile di vita più consono alla nostra dignità di figli di Dio. Eremo S. Biagio
Per un confronto personale
• Quaresima, tempo di conversione. Cosa deve cambiare nell'immagine che ho di Dio? Sono come Giona o come Gesù?
• Su che cosa si basa la mia fede? Sui segni o sulla parola di Gesù?
Dio ci ha fatti alleanza. È per tutti che ciascuno riceve la fede. Una volta che la Parola di Dio è incarnata in noi, non abbiamo il diritto di conservarla per noi: noi apparteniamo, da quel momento, a coloro che l'attendono
RispondiEliminaMadeleine Delbrêl
Per me l’archivio è Gesù Cristo, il mio sacro archivio sono la sua croce, la sua morte, la sua resurrezione e la fede che in lui ci è stata data: in esse io voglio essere giustificato con l’aiuto delle vostre preghiere.
RispondiEliminaS. Ignazio di Antiochia
Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti si snoda la strada della quaresima. Una strada lunga, apparentemente, poco meno di due metri. Ma in verità molto più lunga e faticosa, perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, e il tempo quaresimale è un tempo privilegiato.
RispondiEliminaDon Tonino Bello
Uno sguardo di contemplazione coglie segni del Vangelo negli avvenimenti più semplici. Discerne la presenza del Cristo anche nel più abbandonato fra gli uomini. Scopre nell'universo le radiose bellezze della creazione.
RispondiEliminafrère Roger Shutz
"Il Signore dette a me di incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi condusse tra i lebbrosi e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo"
RispondiEliminaS. Francesco d'Assisi
Il nocciolo è sempre porre Dio al primo posto e riconoscere il Risorto dentro le pieghe e le piaghe della storia. Allora è decisivo sapersi fermare ai piedi del Cristo, seduti ad ascoltarlo.
RispondiEliminaMons. GianCarlo Bregantini, Vescovo di Locri-Gerace