Giovedì – Mt 13,47-53
L’ora della cernita – Verrà il momento in cui la rete sarà tirata a riva e ne sarà esaminato il contenuto. I peccatori sono invitati a riflettere su questa realtà e a convertirsi finché ne hanno il tempo.
Al termine del capitolo in cui ha riunito le parabole, Matteo colloca una parola di Gesù (v. 52) che invita i discepoli a imitarlo nella presentazione del mistero del regno per mezzo di parabole, nella fedeltà al linguaggio dell’antica alleanza, ma anche con fiduciosa apertura alla novità dello Spirito. (Cf. Messalino EDB)
Leggiamo ancora una parabola del Regno e della fine del mondo. Affluiscono pesci buoni e pesci cattivi nella rete gettata dal Signore nel mare del mondo. Come cresce la zizzania insieme al grano nel campo del Signore. Noi, specie se ci annoveriamo nell’ambito dei buoni, siamo impazienti di vedere la selezione finale. Procura un enorme fastidio vedere pesci cattivi appesantire inutilmente la rete con il rischio di farle strappare, come irrita vedere che la zizzania invade il campo e addirittura sembra prevalere sul grano buono, che appare come mortificato da quell’erbaccia. Il Signore sa che il male ci infastidisce, sa del nostro zelo e della nostra impazienza, mentre noi non siamo in grado di comprendere né il suo amore né la sua giustizia, né la sua pazienza. I tempi di Dio sono molto diversi dai nostri: Egli vede in chiave di eternità, noi siamo impauriti dal tempo che ci sfugge per condurci alla fine. Il nostro senso di giustizia e molto approssimativo e sommario. Egli, il Signore. Solo Lui, sa coniugare perfettamente amore e giustizia, misericordia ed equità, presente e futuro… Dobbiamo saper attendere quell’ultimo giorno e imparare sin da ora che l’argomento dell’esame sarà l’amore sentito e manifestato concretamente nella carità operosa. Allora vedremo anche la sorte dei pesci cattivi e della zizzania. Vedremo ardere anche i fastelli dei tralci secchi, ma soprattutto comprenderemo che i primi a beneficiare dell’attesa e della pazienza di Dio siamo stati proprio noi. Allora la nostra perplessità o incomprensione di oggi si cambierà in canto di lode e di benedizione in eterno. (Padri Benedettini Silvestrini)
L’ora della cernita – Verrà il momento in cui la rete sarà tirata a riva e ne sarà esaminato il contenuto. I peccatori sono invitati a riflettere su questa realtà e a convertirsi finché ne hanno il tempo.
Al termine del capitolo in cui ha riunito le parabole, Matteo colloca una parola di Gesù (v. 52) che invita i discepoli a imitarlo nella presentazione del mistero del regno per mezzo di parabole, nella fedeltà al linguaggio dell’antica alleanza, ma anche con fiduciosa apertura alla novità dello Spirito. (Cf. Messalino EDB)
Leggiamo ancora una parabola del Regno e della fine del mondo. Affluiscono pesci buoni e pesci cattivi nella rete gettata dal Signore nel mare del mondo. Come cresce la zizzania insieme al grano nel campo del Signore. Noi, specie se ci annoveriamo nell’ambito dei buoni, siamo impazienti di vedere la selezione finale. Procura un enorme fastidio vedere pesci cattivi appesantire inutilmente la rete con il rischio di farle strappare, come irrita vedere che la zizzania invade il campo e addirittura sembra prevalere sul grano buono, che appare come mortificato da quell’erbaccia. Il Signore sa che il male ci infastidisce, sa del nostro zelo e della nostra impazienza, mentre noi non siamo in grado di comprendere né il suo amore né la sua giustizia, né la sua pazienza. I tempi di Dio sono molto diversi dai nostri: Egli vede in chiave di eternità, noi siamo impauriti dal tempo che ci sfugge per condurci alla fine. Il nostro senso di giustizia e molto approssimativo e sommario. Egli, il Signore. Solo Lui, sa coniugare perfettamente amore e giustizia, misericordia ed equità, presente e futuro… Dobbiamo saper attendere quell’ultimo giorno e imparare sin da ora che l’argomento dell’esame sarà l’amore sentito e manifestato concretamente nella carità operosa. Allora vedremo anche la sorte dei pesci cattivi e della zizzania. Vedremo ardere anche i fastelli dei tralci secchi, ma soprattutto comprenderemo che i primi a beneficiare dell’attesa e della pazienza di Dio siamo stati proprio noi. Allora la nostra perplessità o incomprensione di oggi si cambierà in canto di lode e di benedizione in eterno. (Padri Benedettini Silvestrini)
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni (Mt 13,49)
RispondiEliminaDio ha voluto redimere gli uomini e aprire le porte della salvezza a coloro che lo avrebbero cercato: gli uomini, però, se ne rendono talmente indegni che è giusto che egli rifiuti ad alcuni, a causa del loro indurimento, ciò che concede agli altri in virtù di una misericordia che non è dovuta (Pascal, Pensieri)
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