Venerdì - Mt 10,16-23
La forza dell’apostolo – Per compiere la propria missione e superare le difficoltà, l’apostolo ha in sé la forza dello Spirito, che fa di lui un figlio di Dio, e gli insegna a essere semplice, in modo che non rinunci mai al suo scopo, e insieme prudente, in modo da scegliere con elasticità la via migliore per raggiungerlo (Cfr. Messalino EDB).
Come vivere questa Parola?Queste parole di Gesù sembrano quasi in contraddizione con l'immagine del buon pastore che lascia le novantanove pecore nell'ovile per andare in cerca di quella perduta perché potrebbe essere mangiata dai lupi. Qui, invece, è proprio il pastore che getta il suo gregge nella mischia, senza salvavita. Ma il contesto è diverso. Nella parabola, le pecore rappresentano quelli che seguono il pastore forse solo per stare al sicuro e si accontentano di essere protetti. Sono ancora agli inizi del cammino, non possono assumersi compiti di cura per altri. I discepoli, invece, quelli che Gesù manda su sentieri pericolosi per raggiungere tutti i confini del mondo, sono quelli che hanno vissuto con lui, che conoscono i suoi pensieri e la sua parola. Per questi, il Maestro pronunzia vere e proprie "Linee guida". E' inutile illudersi: la strada di chi decide di camminare al fianco del più piccolo, più povero, dell' "abbandonato" non viene capita dal "mondo" dalla cultura dominante, da chi non si interessa dell'altro. Anzi viene continuamente ostacolata: quasi un accanimento.Il Signore Gesù non illude i suoi discepoli. Dice loro che non saranno sempre accolti volentieri, anzi, dovranno incontrare il rifiuto, il disprezzo, il ridicolo, ed anche la violenza nei loro confrontiLui sa bene che i discepoli vanno "come agnelli in mezzo ai lupi". E non è agevole per un "agnello" far cambiare vita al "lupo". E tutto è ancora più difficile se questi "agnelli" debbono presentarsi senza "borsa, né bisaccia, né sandali". L'unica loro forza è l'amore. E' una "forza debole". Debole perché non ha né armi, né arroganza; eppure è a tal punto forte da spostare i cuori degli uomini. C'è dunque un potere dato ai discepoli: quello di voler bene a Dio e agli uomini ad ogni costo e sopra ogni cosa. C'è inoltre lo Spirito che parla a favore e a nome di chi porta l'annuncio della buona notizia su strade pericolose. Questo stesso Spirito gli insegna ad essere semplice, in modo da non rinunciare mai allo suo scopo e insieme prudente nel scegliere la via migliore per raggiungerlo. (A cura dell’ Eremo San Biagio)
La forza dell’apostolo – Per compiere la propria missione e superare le difficoltà, l’apostolo ha in sé la forza dello Spirito, che fa di lui un figlio di Dio, e gli insegna a essere semplice, in modo che non rinunci mai al suo scopo, e insieme prudente, in modo da scegliere con elasticità la via migliore per raggiungerlo (Cfr. Messalino EDB).
Come vivere questa Parola?Queste parole di Gesù sembrano quasi in contraddizione con l'immagine del buon pastore che lascia le novantanove pecore nell'ovile per andare in cerca di quella perduta perché potrebbe essere mangiata dai lupi. Qui, invece, è proprio il pastore che getta il suo gregge nella mischia, senza salvavita. Ma il contesto è diverso. Nella parabola, le pecore rappresentano quelli che seguono il pastore forse solo per stare al sicuro e si accontentano di essere protetti. Sono ancora agli inizi del cammino, non possono assumersi compiti di cura per altri. I discepoli, invece, quelli che Gesù manda su sentieri pericolosi per raggiungere tutti i confini del mondo, sono quelli che hanno vissuto con lui, che conoscono i suoi pensieri e la sua parola. Per questi, il Maestro pronunzia vere e proprie "Linee guida". E' inutile illudersi: la strada di chi decide di camminare al fianco del più piccolo, più povero, dell' "abbandonato" non viene capita dal "mondo" dalla cultura dominante, da chi non si interessa dell'altro. Anzi viene continuamente ostacolata: quasi un accanimento.Il Signore Gesù non illude i suoi discepoli. Dice loro che non saranno sempre accolti volentieri, anzi, dovranno incontrare il rifiuto, il disprezzo, il ridicolo, ed anche la violenza nei loro confrontiLui sa bene che i discepoli vanno "come agnelli in mezzo ai lupi". E non è agevole per un "agnello" far cambiare vita al "lupo". E tutto è ancora più difficile se questi "agnelli" debbono presentarsi senza "borsa, né bisaccia, né sandali". L'unica loro forza è l'amore. E' una "forza debole". Debole perché non ha né armi, né arroganza; eppure è a tal punto forte da spostare i cuori degli uomini. C'è dunque un potere dato ai discepoli: quello di voler bene a Dio e agli uomini ad ogni costo e sopra ogni cosa. C'è inoltre lo Spirito che parla a favore e a nome di chi porta l'annuncio della buona notizia su strade pericolose. Questo stesso Spirito gli insegna ad essere semplice, in modo da non rinunciare mai allo suo scopo e insieme prudente nel scegliere la via migliore per raggiungerlo. (A cura dell’ Eremo San Biagio)
"Chi persevererà sino alla fine sarà salvato" (Mt 10,22)
RispondiEliminaMi lascerò schiacciare, ma voglio essere paziente e buono fino all'eroismo. Solo allora sarò meritevole di partecipare al sacerdozio di Gesù Cristo (Giovanni XXIII, il giornale dell'anima)
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