Giovedì - San Pio da Pietrelcina - Lc 9,7-9
E cercava di vederlo...
Erode Antìpa, figlio di Erode il Grande, vuole vedere Gesù, così come suo padre chiese ai Magi notizie sul bambino che stavano cercando. In entrambi i casi ciò che spinge questi cuori non è il desiderio dell'incontro con il Salvatore ma la paura ed il timore. Adesso, aleggia ancora anche il fantasma di Giovanni Battista. La domanda che si pone Erode, l'ha posta lo stesso Giovanni Battista, tramite la delegazione di due discepoli. Qual'è la differenza tra i due atteggiamenti? Le due intenzioni ed i due metodi? Giovanni Battista, forse anche a scopo pedagogico affronta apertamente la questione e manda due discepoli direttamente da Gesù, perché potessero ascoltare, in prima persona la sua parola. Erode, invece medita nel turbinio dei sentimenti del suo cuore: in ciò è simile al padre che dimostrò lo stesso timore, lo stesso atteggiamento di chiusura del cuore nel suo incontro con i Magi. Come cerchiamo Gesù, come affrontiamo i nostri dubbi? Con sincerità ed apertura di cuore? Nel vangelo abbiamo molte testimonianze di persone che cercano Gesù per un miracolo, una guarigione, per amore e un tentativo di riscatto della propria esistenza: per ognuna vi è una buona parola, un gesto di accoglienza e per tutti possiamo sentire quello che Gesù dice alla peccatrice: «le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato.» M.B.S.
Si impone una purificazione perché gli occhi diventino capaci di vedere sempre più, sempre meglio. Finché gli occhi sono ottenebrati dal peccato, l'uomo non può vedere chiaramente. Tuttavia se l'uomo è nel Cristo, vive la stessa vita del Cristo.
RispondiEliminaDivo Barsotti
L’odierno stato del mondo, la vita intera sono malati. Se uno mi domandasse un consiglio, risponderei: crea il silenzio! Porta l’uomo al silenzio! Così soltanto si può udire la Parola di Dio. E se, applicando mezzi rumorosi, la si evoca fragorosamente tanto da poterla udire anche in mezzo rumore, allora non è più Parola di Dio.
RispondiEliminaSoren Kierkegaard
Il fondatore dei Gesuiti ha desiderato, come tutti coloro che scoprono Gesù, di conoscerlo sempre più a fondo. Per questo, lui, soldato e uomo di potere, quando ha iniziato a scoprire il mistero del Salvatore, ripeteva spesso e con passione: Fa' che io ti conosca intimamente, o Cristo, e compagno della tua croce possa risorgere con te.
RispondiEliminaS. Ignazio di Loyola
Abbandoniamo la vanità della gente e le false dottrine, ritorniamo alla parola evangelica trasmessaci da principio.
RispondiEliminaSan Policarpo
Corri alle sorgenti, aspira alle fonti. In Dio sgorga la sorgente che non può inaridire. Nella sua luce si trova una luce che niente può oscurare. Vada il tuo desiderio a quella luce che i tuoi occhi non conoscono. Si prepara l'occhio interiore a vedere la luce. Brucia la sete interiore di abbeverarsi alla sorgente
RispondiEliminaS. Agostino
Occorre rendersi familiare il pensiero della fine; non con sgomento che infiacchisce, ma con confidenza che conserva il fervore del vivere, del lavorare, del servire. Non è il caso di parlarne sovente a tedio altrui; ma di pensarci sempre, perché la "sentenza della morte", divenuta familiare, è buona, è utile a mortificare la vanità, ad imporre a tutto il senso della misura e della calma.
RispondiEliminaGiovanni XXIII
Puro come l'oro più puro, saldo come la roccia,/ come cristallo limpidissimo dev'essere il tuo cuore./ Altri può tormentarsi per la sua sepoltura, celare la sua carogna in superbo edificio!/ Io di ciò non mi curo; / mia tomba, pietra e scrigno per riposo eterno sia il cuore di Gesù.
RispondiEliminaAngelus Silesius
Gesù ha detto: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e portate pesanti fardelli, e io vi consolerò" (Mt 11,28). Così egli ci chiama, non passiamo via senza ascoltarlo. Egli ci attira a sé, non discostiamocene. Accontentiamoci di abbandonarci, di andare a lui, di non lasciarlo.
RispondiEliminaGiovanni Crisostomo
L'uomo concreto non ha bisogno di faticose dimostrazioni dell'esistenza di Dio. Ma semmai, di calore per il cuore, di conforto nella paura, di significato per la sua vita. Il Dio dei filosofi e degli scienziati non dà nulla di tutto questo. Quanta differenza c'è tra il conoscere Dio e l'amarlo!
RispondiEliminaVittorio Messori
Gettate via il cattivo fermento vecchio e acido, e trasformatevi nel lievito nuovo che è Gesù Cristo: lasciatevi rendere saporosi in Lui.
RispondiEliminaS. Ignazio d'Antiochia