Ti saluto, o croce santa!
È il canto pasquale del Venerdì santo che accompagna i fedeli mentre fanno l’adorazione della croce. Il saluto oggi diventa una festività, una esaltazione che riguarda in primo luogo Colui che umiliandosi per noi si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Dio stesso lo ha poi esaltato perché ogni ginocchio si pieghi in cielo e in terra e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore. Celebriamo quindi la gloria di Dio Padre, la nostra liberazione e tutto quel grandioso evento salvifico che noi chiamiamo redenzione, salvezza, riscatto. Tutto ciò ci infonde un salutare pensiero: anche noi indissolubilmente legati alla croce, alla sofferenza, frutto del peccato, veniamo esaltati perché redenti, perché anche noi candidati alla risurrezione con Cristo. Abbiamo la grande occasione di recuperare appieno la fiducia nella salvezza e superare finalmente quell’angoscia che ci opprime quando sperimentiamo invece le amare delusioni che ci propiniamo vicendevolmente noi poveri mortali. Quella croce, prima riservata come umiliante condanna degli schiavi, e noi tutti lo eravamo, segno di ignominia, ora è diventato segno di una definitiva vittoria. Per questo S. Giovanni ci ricorda che “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui”. Quindi è un mistero di amore quello che oggi vogliamo celebrare con l’esaltazione della santa croce. È il giorno della gratitudine, che dobbiamo esprimere con tutta la nostra vita, ma anche semplicemente impegnandoci a fare bene, con attenzione e devozione il segno della croce. M.B.S.
Per un confronto personale:
1) Cosa ti ha colpito dal vangelo?
2) Che cosa significa per te l’esaltazione di Cristo e della sua croce?
3) Quali conseguenze comporta nel vissuto della fede questo movimento paradossale di discesa-ascesa? P.C.
La nostra carne / non ti abbandona: / sei un Dio che si consuma in noi, / un Dio che muore.
RispondiEliminaVivi di noi, / sei la verità che non ragiona: / un Dio che pena / nel cuore dell’uomo.
David Maria Turoldo
Gesù Crocifisso dev' essere l'oggetto di ogni tua brama, di ogni tuo desiderio, di ogni tuo pensiero.
RispondiEliminaEdith Stein
La Croce quindi è la massima rivelazione della potenza di Dio. La potenza di Dio è infatti la potenza del suo Amore. Ora la potenza dello amore non consiste nel dimostrare una tale forza da costringere il cuore dell'amato a corrispondere, togliendogli ogni libertà. La forza dell'amore consiste semplicemente nel dimostrarsi: nulla è più forte dell'amore nella sua debolezza, nulla è più debole nella sua forza. "se temete ciò che è di Dio, perché non amate almeno ciò che è vostro?"
RispondiEliminaS. Pietro Crisologo
Per me l'archivio è Gesù Cristo, il mio sacro archivio sono la sua croce, la sua morte, la sua resurrezione e la fede che in lui ci è stata data: in esse io voglio essere giustificato con l'aiuto delle vostre preghiere.
RispondiEliminaS. Ignazio di Antiochia
Il suo corpo in croce, beato e dolente, ha spalancato le braccia per accogliere e portare in cielo tutti coloro che si lasciano attirare da Lui.
RispondiEliminaAntonio Bongiorno
Ci vuole la morte completa del proprio io. Ma non nel senso di stare lì ad ammazzarci – non è questo che serve – ma piuttosto nel senso di amare gli altri, pronti anche a morire per gli altri.
RispondiEliminaChiara Lubich
Moriamo per amore di Dio in questa vita, affinché dopo la resurrezione possiamo vivere nella futura; infatti se ora per amore di Cristo moriamo a noi stessi, allora regneremo con lui nella piena gioia del cielo
RispondiEliminaLudolfo di Sassonia
Ecco che cosa si dovrà vedere sulla croce per essere salvati: non qualcuno che soffre e muore, ma qualcuno che si dona all'eterno dono di sé e vi trova la vera vita.
RispondiEliminaAugustin Guillerand
Non voglio alcun bene se non per mezzo di colui del quale mi sono venuti tutti i beni. Ed è il mio Dio-uomo della croce che m'invita a portare con Lui la mia Croce, ma per amore.
RispondiEliminaSanta Teresa d'Avila
Hai conosciuto la morte per dare a noi la Vita. Sei stato avvolto da una sindone per rivestirci della tua forza. Sei stato deposto nel sepolcro per concederci una nuova grazia nei secoli nuovi. Gloria a Te, o Cristo Vivificatore.
RispondiEliminaS. Gregorio Magno