Toccare Gesù
Usando un linguaggio moderno, verrebbe da dire che Gesù, durante la sua esperienza terrena, è stato un trascinatore di folle, soprattutto di quella massa di gente povera e delusa dai comportamenti e dagli insegnamenti di quei maestri, i quali imponevano agli altri pesanti fardelli che loro non osavano neanche toccare. Gesù invece attrae per la limpidezza del suo messaggio, per la coerenza della vita, per il potere divino di sanare corpi e anime. Egli parla con autorità umana e divina e vuole innanzi tutto calarsi nella realtà più viva della storia dell'uomo. Stando tra la gente ne percepisce e sperimenta tutta la profondità e la drammaticità nella debolezza della nostra stessa natura, corrotta dal peccato. Si accostano a lui famelici e assetati di verità; gente di ogni ceto. Molti sono malati nel corpo e nello spirito. Gesù teme di essere schiacciato da tanta miseria per cui «egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero». Noi sappiamo che il peso dell'umanità si tramuterà in passione, croce, calvario e morte per Cristo. Intanto come preannuncio e in vista di quella risoluzione finale, molti vengono prodigiosamente guariti. Per Cristo però i miracoli sono soltanto segni tangibili del suo amore e della sua missione e non vogliono essere espressione di potere o, ancor meno, motivo di trionfo. Ecco perché fa tacere gli spiriti immondi, che gli prostrano dinanzi e lo proclamano figlio di Dio. I destinatari del vangelo di Marco erano provenienti dal mondo pagano, quel mondo dove la spettacolarità e le grandezze erano misurate dalle acclamazioni e dai trionfi negli stadi e nella vita; egli vuole distoglierli dal valutare allo stesso modo gli interventi di Dio nella loro vita. Dio agisce di preferenza nel silenzio e opera nelle profondità dell'anima: vuole non dar spettacolo agli uomini, ma garantire loro la salvezza.
Per un confronto personale
• Come vivi la tua fede nella risurrezione di Gesù? Contribuisce in qualche modo a farti vincere la paura?
• Scacciare i demoni. Come fai per neutralizzare questo potere nella tua vita?
Stimate o parlate d'altri in quella maniera che voi vorreste essere stimato e che si parlasse di voi.
RispondiEliminaS. Maria Maddalena De' Pazzi
Colui che ha trovato l’amore si nutre di Cristo ogni giorno e a tutte le ore. Perché Egli ha detto: “Chi mangerà il Pane che io gli darò non vedrà mai la morte (Gv 6,58)”. Beato colui che mangia il pane dell’amore che è Gesù. Per il cristiano non esiste alcuna mistica di un’unione diretta con Dio avulsa dalla storia, sganciata dall’evento Cristo.
RispondiEliminaIsacco di Ninive
Dio non è mai troppo impegnato o distratto: egli ama ciascuno di noi come se in quel momento fossimo l'unico oggetto del suo amore.
RispondiEliminaR. Guelluy
Attraverso le nostre sincere suppliche e orazioni, offriamo le nostre preghiere al Dio dell'universo per il tramite del suo unico Figlio. È a quest'ultimo, infatti, che noi ci rivolgiamo in primo luogo, chiedendogli di intercedere per i nostri peccati e di presentare al Dio supremo, in guisa di gran sacerdote, le nostre preghiere, i nostri sacrifici e le nostre suppliche.
RispondiEliminaOrigene
Come si potrebbe fare in modo che noialtri, o non contraiamo affatto questa malattia dell'invidia fin dall'inizio oppure, una volta guariti da essa, ne restiamo lontani? Ritenendo anzitutto come non vi sia nulla di grande nelle cose umane: né le ricchezze materiali né la gloria che poi marcisce né la buona salute fisica. Noi non crediamo, infatti, che il sommo bene si trovi nelle realtà transitorie, ma siamo invece chiamati alla partecipazione degli autentici beni eterni.
RispondiEliminaBasilio il Grande
Oggi giorno potremmo essere tentati di costruire la nostra sicurezza con l'oppressione e gli armamenti. Ciò significherebbe imporre un falso tipo di pace, contrario alla volontà di Dio. Noi dovremmo costruire la pace cercando la riconciliazione gli uni con gli altri, nella comprensione e nella giustizia. Ma è necessario che prima la esercitiamo nella vita delle nostre chiese.
RispondiEliminaNovimento ecumenico
La voce di un Padre della Chiesa
RispondiEliminaLa via che ci conduce alla salvezza, o carissimi, è Gesù Cristo, il sommo sacerdote delle nostre offerte, il nostro protettore, colui che ci soccorre nella nostra debolezza. E' attraverso di lui che noi fissiamo il nostro sguardo nell'alto dei cieli; attraverso di lui contempliamo, come in uno specchio, l'immagine pura e altissima di Dio; per il suo tramite si sono aperti gli occhi del nostro cuore; è grazie a lui che la nostra intelligenza, fino a quel momento miope e ottenebrata, rifiorisce alla sua mirabile luce.
Clemente di Roma
Metteremo ogni studio a spazzare, ripulire e adornare il nostro cuore dai sentimenti malevoli, con l'adorabile e santo nome di Gesù, come luce di lampada.
RispondiEliminaEsichio
Colui che ha trovato l'amore si nutre di Cristo ogni giorno e a tutte le ore. Perché Egli ha detto: "Chi mangerà il Pane che io gli darò non vedrà mai la morte (Gv 6,58)". Beato colui che mangia il pane dell'amore che è Gesù.
RispondiEliminaIsacco di Ninive