Sabato – Mt 8,5-17
La fede di un pagano – Gesù è venuto all’interno del popolo di Dio, ma ecco che un pagano ottiene con la propria fede la guarigione di un servo. Il Cristo coglie l’occasione per affermare, che Dio chiama tutti gli uomini nel suo regno. I giudei sono stati chiamati per primi, ma anch’essi dovranno entrare attraverso quella fede di cui un pagano rimane per sempre un modello. Cfr. Messalino EDB
Gesù non si lascia condizionare dalla provenienza delle persone che si rivolgono a Lui, non pone differenza se l’interlocutore è ebreo o un centurione romano o altro, va al di là, va al cuore di chi incontra, va alla ricerca della Fede palesata ed il centurione colpisce Gesù con la sua umile richiesta, ma soprattutto per la certezza che ripone in Lui. “All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: “In verità vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande.”……” mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti”. Un’affermazione che ci richiama ad altre…. «Nessun profeta è disprezzato se non nella sua patria, fra i suoi parenti e in casa sua».(Mc. 6,4)... La risposta al centurione è immediata: “Va’, e sia fatto secondo la tua fede”. Ecco che cosa il Signore Gesù cerca negli uomini: la Fede, il riporre tutto nelle Sue mani, il riconoscerlo per quello che è: Il Figlio di Dio fatto uomo, il riconoscere che Dio Padre può tutto, perché tutto viene da lui ed a Lui che ritorna. Questa considerazione è molto forte e ci interroga profondamente, proviamo a chiederci se abbiamo la stessa Fede del centurione, dell’ebreo o di altri….Noi che siamo coloro che abbiamo ricevuto il Battesimo e la formazione per i successivi Sacramenti, noi i Cristiani, tutti coloro che siamo iscritti nei registri parrocchiali, pensiamoci bene ed uniamoci per pregare insieme, per chiedere questa forza, la forza di questo abbandono incondizionato nelle mani di Colui che ci ha creati. Tra di noi ci sono coloro che sono già in cammino, sono anche a buon punto, dire arrivati è un po’ generoso, perché non si finisce mai di riconoscere la grandezza del nostro Dio, ci aiutino, aiutiamoci l’un l’altro con la Preghiera e con l’attenzione reciproca, facendoci transito dell’Amore di Dio verso il nostro prossimo. Innamoriamoci di questo grande, immenso, Vero Amore. “Se Francesco e San Domenico fecero…perché anch'io non posso …” diceva Ignazio di Loyola nei suoi primi approcci verso la conversione e la donazione totale di sé a Gesù. Nello stesso giorno Gesù guarisce la suocera di Pietro e scaccia il maligno dagli spiriti indemoniati. Il brano è chiuso dalle mirabili parole del Profeta Isaia: “Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie”.
La fede di un pagano – Gesù è venuto all’interno del popolo di Dio, ma ecco che un pagano ottiene con la propria fede la guarigione di un servo. Il Cristo coglie l’occasione per affermare, che Dio chiama tutti gli uomini nel suo regno. I giudei sono stati chiamati per primi, ma anch’essi dovranno entrare attraverso quella fede di cui un pagano rimane per sempre un modello. Cfr. Messalino EDB
Gesù non si lascia condizionare dalla provenienza delle persone che si rivolgono a Lui, non pone differenza se l’interlocutore è ebreo o un centurione romano o altro, va al di là, va al cuore di chi incontra, va alla ricerca della Fede palesata ed il centurione colpisce Gesù con la sua umile richiesta, ma soprattutto per la certezza che ripone in Lui. “All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: “In verità vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande.”……” mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti”. Un’affermazione che ci richiama ad altre…. «Nessun profeta è disprezzato se non nella sua patria, fra i suoi parenti e in casa sua».(Mc. 6,4)... La risposta al centurione è immediata: “Va’, e sia fatto secondo la tua fede”. Ecco che cosa il Signore Gesù cerca negli uomini: la Fede, il riporre tutto nelle Sue mani, il riconoscerlo per quello che è: Il Figlio di Dio fatto uomo, il riconoscere che Dio Padre può tutto, perché tutto viene da lui ed a Lui che ritorna. Questa considerazione è molto forte e ci interroga profondamente, proviamo a chiederci se abbiamo la stessa Fede del centurione, dell’ebreo o di altri….Noi che siamo coloro che abbiamo ricevuto il Battesimo e la formazione per i successivi Sacramenti, noi i Cristiani, tutti coloro che siamo iscritti nei registri parrocchiali, pensiamoci bene ed uniamoci per pregare insieme, per chiedere questa forza, la forza di questo abbandono incondizionato nelle mani di Colui che ci ha creati. Tra di noi ci sono coloro che sono già in cammino, sono anche a buon punto, dire arrivati è un po’ generoso, perché non si finisce mai di riconoscere la grandezza del nostro Dio, ci aiutino, aiutiamoci l’un l’altro con la Preghiera e con l’attenzione reciproca, facendoci transito dell’Amore di Dio verso il nostro prossimo. Innamoriamoci di questo grande, immenso, Vero Amore. “Se Francesco e San Domenico fecero…perché anch'io non posso …” diceva Ignazio di Loyola nei suoi primi approcci verso la conversione e la donazione totale di sé a Gesù. Nello stesso giorno Gesù guarisce la suocera di Pietro e scaccia il maligno dagli spiriti indemoniati. Il brano è chiuso dalle mirabili parole del Profeta Isaia: “Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie”.
" Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie (Mt 8,17, che cita is 53,4)"
RispondiEliminaPer tutti egli rappresenta una risposta. E' a lui che pensava Jahvè quando discuteva col suo amico Giobbe. Non gli ofriva un trattato sulla sofferenza, ma quel gran Cristo in croce fra le braccia di suo Padre, come lo raffigurano le antiche miniature. E' adesso è lui che ci interroga. Può mancare di senso questo dolore assunto dall'innocente? (M. Vinowska)
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