Sabato - Sant’Antonio di Padova - Mt 5,33-37
L’amore per la verità – il discepolo del Cristo rifugge da qualsiasi doppiezza: non ha bisogno di invocare Dio come testimone perché la sua parola esprime la verità di ciò che egli pensa. Cfr. Messalino ed. EDB.
“Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti... ” Deciso come sempre, forte, incisivo. Il tono di Gesù per porre un divieto indiscutibile su uno dei tanto frequenti atteggiamenti che nella dialettica quotidiana a volte si usa per confermare la verità di un “qualcosa” sulla cui veridicità non si vuole lasciare negli altri nessuna forma di dubbio. I giuramenti non servono a nulla perché ciascun cristiano deve vivere nella verità e fare in modo che il suo stesso vissuto sia la garanzia totale che ciò che dice e ciò che fa è di per sé la verità e non è necessario cercare supporti esterni per confermare quanto si dice e quanto si fa. Vivere nella trasparenza, nella correttezza, nell’onestà in tutte le espressioni della propria esistenza: onestà di pensiero, intellettuale, di valutazione, di azione, …; vivere solidamente arroccati sulle verità indiscutibili dettate da una conduzione coerente sia spirituale, sia morale, sia comportamentale….che si fa garanzia dell’affidabilità del proprio modo di essere e di proporsi all’altro e da escludere quindi il giuramento, ovvero il ricorso a porre in garanzia quanto, qualcosa o qualcuno, di più importante possiamo pensare appropriato per confermare. Tra l’altro di nostro possediamo solamente la volontà e la capacità di discernere tra il bene ed il male, il resto è un dono del nostro Creatore e Signore, che se vissuto nella pienezza è già garanzia assoluta, che non ammette ombra di dubbio: “La verità vi farà liberi”.
L’amore per la verità – il discepolo del Cristo rifugge da qualsiasi doppiezza: non ha bisogno di invocare Dio come testimone perché la sua parola esprime la verità di ciò che egli pensa. Cfr. Messalino ed. EDB.
“Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti... ” Deciso come sempre, forte, incisivo. Il tono di Gesù per porre un divieto indiscutibile su uno dei tanto frequenti atteggiamenti che nella dialettica quotidiana a volte si usa per confermare la verità di un “qualcosa” sulla cui veridicità non si vuole lasciare negli altri nessuna forma di dubbio. I giuramenti non servono a nulla perché ciascun cristiano deve vivere nella verità e fare in modo che il suo stesso vissuto sia la garanzia totale che ciò che dice e ciò che fa è di per sé la verità e non è necessario cercare supporti esterni per confermare quanto si dice e quanto si fa. Vivere nella trasparenza, nella correttezza, nell’onestà in tutte le espressioni della propria esistenza: onestà di pensiero, intellettuale, di valutazione, di azione, …; vivere solidamente arroccati sulle verità indiscutibili dettate da una conduzione coerente sia spirituale, sia morale, sia comportamentale….che si fa garanzia dell’affidabilità del proprio modo di essere e di proporsi all’altro e da escludere quindi il giuramento, ovvero il ricorso a porre in garanzia quanto, qualcosa o qualcuno, di più importante possiamo pensare appropriato per confermare. Tra l’altro di nostro possediamo solamente la volontà e la capacità di discernere tra il bene ed il male, il resto è un dono del nostro Creatore e Signore, che se vissuto nella pienezza è già garanzia assoluta, che non ammette ombra di dubbio: “La verità vi farà liberi”.
Sia il vostro parlare sì, si; no, no (Mt 5,37)
RispondiEliminaE' impossibile stabilire un raporto di amore al di fuori della verità. Ed essere veri significa apparire quello che si è ed esprimere quello che si pensa. (L. Lochet)
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