Giovedì Mt 7,21-29
I veri discepoli di Gesù – Per essere discepoli del Cristo, bisogna essere fedeli alla sua parola. Quando manca questa fedeltà, tutto il resto non ha valore, e anche le imprese più spettacolari si riveleranno vane alla prova del giudizio Dio. Cfr. Messalino EDB
Quante parole... quanti insegnamenti… come si è bravi a parlare, parlare…basta avere una buona capacità di esporre, un pizzico d’arte oratoria e tutto va….va facilmente. Non invano si è detto: Tanti sono i professori e pochi i maestri. E’ ovvio che ci sono professori che applicano e mettono in pratica l’arte oratoria ed associano alle loro parole, i fatti concreti. Ma in generale è facile, poco faticoso e poco costoso…in fatica e denaro…quasi a costo zero lasciare sfilare un concetto dopo l’altro, un monito dolo l’altro, un consiglio dopo l’altro…. Molto diversamente e severamente è la traduzione in realtà e concretezza, l’agire per mettere in pratica, gli stessi pensieri, concetti, programmi, oggetto dell’”oratoria” i suggerimenti….specialmente quelli che coinvolgono in modo totale e concreto la nostra sfera più preziosa, la nostra persona per tutto quello che è internamente, nelle proprie “stanze, ” nel profondo del nostro “io”.
Gesù ci chiede proprio questo, quel passaggio dalla “porta stretta”. Ci chiede di “addobbare”, “illuminare” “fare splendere” il luogo dove sono collocate le preziosità nascoste frutto delle virtù, di tutto il “modus vivendi” le cui tracce, sono incisivamente tracciate dalla presenza dell’Amore di Dio. La coerenza con questo Grande Amore, che si rileva nella Sua parola che è il primario "Patrimonio” che ciascun cristiano dovrebbe sempre tenere i n prima considerazione. La Parola che se, consapevolmente interiorizzata, richiede rigore, un rigore particolare, il rigore dettato dall’Amore di Dio, che come sappiamo ed è stato ricordato di recente dalla liturgia quotidiana è un rigore che affonda le sue radici nelle figure del padre che accoglie il figliol prodigo, del Pastore che abbraccia la pecorella smarrita, stringendola al suo cuore……
I veri discepoli di Gesù – Per essere discepoli del Cristo, bisogna essere fedeli alla sua parola. Quando manca questa fedeltà, tutto il resto non ha valore, e anche le imprese più spettacolari si riveleranno vane alla prova del giudizio Dio. Cfr. Messalino EDB
Quante parole... quanti insegnamenti… come si è bravi a parlare, parlare…basta avere una buona capacità di esporre, un pizzico d’arte oratoria e tutto va….va facilmente. Non invano si è detto: Tanti sono i professori e pochi i maestri. E’ ovvio che ci sono professori che applicano e mettono in pratica l’arte oratoria ed associano alle loro parole, i fatti concreti. Ma in generale è facile, poco faticoso e poco costoso…in fatica e denaro…quasi a costo zero lasciare sfilare un concetto dopo l’altro, un monito dolo l’altro, un consiglio dopo l’altro…. Molto diversamente e severamente è la traduzione in realtà e concretezza, l’agire per mettere in pratica, gli stessi pensieri, concetti, programmi, oggetto dell’”oratoria” i suggerimenti….specialmente quelli che coinvolgono in modo totale e concreto la nostra sfera più preziosa, la nostra persona per tutto quello che è internamente, nelle proprie “stanze, ” nel profondo del nostro “io”.
Gesù ci chiede proprio questo, quel passaggio dalla “porta stretta”. Ci chiede di “addobbare”, “illuminare” “fare splendere” il luogo dove sono collocate le preziosità nascoste frutto delle virtù, di tutto il “modus vivendi” le cui tracce, sono incisivamente tracciate dalla presenza dell’Amore di Dio. La coerenza con questo Grande Amore, che si rileva nella Sua parola che è il primario "Patrimonio” che ciascun cristiano dovrebbe sempre tenere i n prima considerazione. La Parola che se, consapevolmente interiorizzata, richiede rigore, un rigore particolare, il rigore dettato dall’Amore di Dio, che come sappiamo ed è stato ricordato di recente dalla liturgia quotidiana è un rigore che affonda le sue radici nelle figure del padre che accoglie il figliol prodigo, del Pastore che abbraccia la pecorella smarrita, stringendola al suo cuore……
Gesù, nostro Signore, stabilí non una sottile linea divisoria, ma una gran differenza non già tra gli uditori delle sue parole e coloro che non l'ascoltano, ma proprio tra coloro che l'ascoltano […]. Ascoltare quelle parole significa edificare. In questo sono alla pari gli uni e gli altri, ma nel mettere o non mettere in pratica ciò che ascoltano sono tanto diversi, quanto un edificio basato sulla solidità della roccia è diverso da quello che, privo di fondamenta, è travolto dalla facile mobilità dell'arena. (S.Agostino)
RispondiEliminaEntrerà nel regno colui che fa la volontà del Padre
RispondiEliminaDobbiamo imparare a sopportarel'oscurità spesso così fredda della fede pura, unendovi quell'amore che consiste, come ci ha detto Gesù, nel fare la volintà del Padre (R.Voillaume, Pregare per vivere)
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