Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato». Lc 6,1-5
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Gesù è accusato di non osservare il riposo del sabato. Nella sua risposta, Egli rimanda alla Scrittura e ricorda che Davide non solo mangiò chicchi di grano, ma addirittura si cibò di tutti i pani del santuario e ne diede anche ai suoi compagni. Eppure questo era
proibito. I pani esposti nel Santo appartenevano a Dio perché a Lui erano stati consacrati. La Scrittura, però, loda il gesto di Davide e ciò diventa per Gesù l’occasione per affermare la sua signoria sul sabato. La trasgressione di Davide può essere colta da noi come segno e profezia della singolare trasgressione che avverrà nella pienezza del tempo, quando non soltanto si mangerà dei pani consacrati a Dio e deposti sull’altare, ma Dio stesso sarà il pane sacro donato agli uomini. Nel segno del pane, frutto di tante spighe frantumate e lavorate, il Signore del sabato si farà per l’uomo cibo di vita eterna. Quello che nella prima Alleanza era permesso soltanto ai sacerdoti, ossia di mangiare il pane sacro offerto a Dio, nella nuova Alleanza sarà permesso ai figli di un nuovo popolo sacerdotale, che compongono la Chiesa. Ciò che prima era esclusivo di pochi, diventerà dono per molti.
dal Giornale "A Sua Immagine"
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